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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2013 alle ore 11:14.

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Federico Cafiero De Raho (ImagoEconomica)Federico Cafiero De Raho (ImagoEconomica)

Federico Cafiero De Raho si avvia a diventare il nuovo capo della Procura di Reggio Calabria. Prenderà il posto lasciato vacante da Giuseppe Pignatone, che l'8 febbraio 2012 è stato designato dal Csm a guidare la Procura di Roma.

Cafiero De Raho, procuratore aggiunto a Napoli, dopo le audizioni presso il Consiglio superiore della magistratura, ha ottenuto 3 voti dalla quinta Commissione del Csm, 1 voto è andato all'aggiunto di Reggio Nicola Gratteri, al suo collega Michele Prestipino Giarritta e all'altro candidato Francesco Paolo Giordano mentre nessun voto ha raccolto il capo della Procura di Catanzaro Vincenzo Lombardo, anche lui in corsa. De Raho è stato votato dalle correnti di Unicost e Magistratura democratica. Il componente laico di centrosinistra, Guido Calvi, ha votato per Gratteri; quello di centrodestra per Prestipino. Il consigliere Racanelli ha votato per Paolo Giordano. Ora manca soltanto la ratifica del ministro della Giustizia, di concetrto con il plenum del Csm.

Il nome di Cafiero de Raho – uomo delle Istituzioni e tra i più fedeli servitori dello Stato da quando è entrato in magistratura – è indissolubilmente legato alla lotta senza quartiere che fin dagli anni Novanta il pool investigativo della Dda di Napoli ha condotto contro il clan dei Casalesi. Con il collega Lucio Di Pietro, nel 1993 avviò l'indagine contro i Casalesi e sostenne l'accusa nel famoso processo Spartacus, durato dal 1998 al 2010, anno in cui fu messa la sentenza definitiva di condanna. In quel processo storico furono processate 115 persone, tra le quali il boss Francesco Schiavone.

Da allora i successi ottenuti contro la camorra del pool guidato da Cafiero De Raho – che vive costantemente sotto scorta visto che i clan hanno giurato di ucciderlo – non si contano ed è per questo che oggi molti analisti si spingono a dire che la stagione dei Casalesi, come fino ad oggi è stata conosciuta, è finita.

Uomo schivo, riservato, apprezzatissimo da tutti i colleghi, a Reggio, se dovesse essere confer4mata la sua candidatura, porterà senza alcun dubbio il suo metodi di lavoro fatto di condivisione dei metodi e di circolazione delle informazioni, senza guardare in faccia a nessuno ma con il massimo rispetto di tutti. Quel che serve per dichiarare guerra alle cosche reggine e a quella zona grigia rimasta nell'ombra e oggi più forte di ieri.

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