Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2013 alle ore 14:37.

My24
Dominik Paris (Ap)Dominik Paris (Ap)

L'azzurro Dominik Paris ha vinto la discesa libera di Kitzbuehel, sulla leggendaria pista Streif, in una gara valida per la Coppa del Mondo di sci alpino. L'unico italiano ad aver vinto su questa pista fino ad oggi era Kristian Ghedina nel 1998.

Il 24enne velocista di Merano, con il tempo di 1'57«56, ha preceduto di 13 centesimi il canadese Erik Guay e di 36 l'austriaco Hannes Reichelt. Fuori dai primi dieci gli altri italiani. Werner Heel si e' piazzato 12°, seguito da Siegmar Klotz. Christof Innerhofer ha chiuso oltre la 20esima piazza. Paura per Peter Fill, protagonista di una spaventosa caduta: l'atleta,
pero', ha tranquillizzato tutti segnalando le proprie condizioni con
un gesto della mano.

Per Paris si tratta della seconda affermazione in coppa del mondo dopo quella ottenuta nello scorso dicembre nella libera di Bormio, vinta a pari merito con Reichelt. Grazie ai 100 punti conquistati l'azzurro scavalca Kroell e Svindal e vola in testa alla classifica di specialità: Paris ha ora 6 punti di vantaggio sul norvegese e 60 sull'austriaco.


"Ho attaccato dall'inizio alla fine, sempre al massimo perchè non puoi fare
diversamente sulla Streif. Ancora non ci posso credere. È un sogno che si realizza, è quello che sognavo fin da bambino": così Paris ha commentato al traguardo, barbetta con pizzo e baffetti un pò incolti su un viso sempre
sorridente, occhi che sprizzano energia e una incontenibile felicità.

Paris e Ghedina sono così gli unici due azzurri che possono vantare una vittoria sulla pista più impegnativa e famosa della coppa del Mondo di sci, che per decenni è stata stregata per i velocisti italiani. Dal 1967, esordio della coppa del Mondo, fino al 1998, per oltre 30 anni, gli azzurri avevano ottenuto al massimo dei secondi posti. Il più clamoroso fu quello che nel 1975 Gustav Thoeni ottenne alle spalle del leggendario Franz Klammer con un solo centesimo di secondo di ritardo. L'anno precedente, nel '74, gli italiani al secondo posto erano stati addirittura due, Stefano Anzi e Giuliano Besson, la coppia che poi diede vita ad una fortunata azienda di abbigliamento sportivo. Anzi e Besson arrivarono con lo stesso tempo e un ritardo di 18 centesimi di secondo dal vincitore Collombin. Nel 1978 salì sul terzo posto del podio Renato Antonioli, imitato nel 1980 da Herbert Plank

Nel 1989 fu l'altoatesino Much Mair a piazzarsi secondo, a 70 centesimi di secondo da Marc Girardelli. L'ultimo italiano a salire sul secondo gradino del podio era poi stato nel 1991 Peter Rungalddier. Il gardenese arrivò alle spalle dello svizzero Heinzer. Per lui fu una beffa vera e propria perchè mancò il successo per soli sette centesimi. Nel 1996 ottenne ancora un terzo posto, replicando il risultato dell'anno
precedente di Werner Perathoner: entrambi sul podio, ma la vittoria continuava a sfuggiva.

Anche Ghedina c'era andato vicino: sulla pista che laurea i discesisti aveva come miglior risultato un terzo posto nel 1995, il giorno prima di Perathoner, alle spalle del vincitore Alphand e dell'austriaco Ortlieb, con 32 centesimi di secondo di distacco. Ghedina rischiò di ripetersi ancora nel 2000, quando fu secondo alle spalle dell'austriaco Fritz Strobl e con lo
stesso tempo di Josef Strobl, solo omonimo del connazionale. Da allora, per altri 10 anni mai il tricolore è risalito sul podio, finchè Werner Heel non è riuscito a conquistare un terzo posto nel 2010 alle spalle dello svizzero Didier Cuche, dominatore della pista per anni, e del carneade sloveno Andrej Sporn, che lo ha preceduto di soli 11 centesimi. È stato quello
l'ultimo acuto azzurro, prima del trionfo di Paris.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi