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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2013 alle ore 13:51.

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PALERMO - Una società esclusa dai lavori dell'Expo per mafia che continua a operare per conto del Consorzio per le autostrade siciliane, tremila autorizzazioni bloccate, una mostra organizzata dall'assessorato al Turismo costata tre milioni nemmeno fosse «una mostra sulla Gioconda». Rosario Crocetta, il presidente della Regione siciliana, è un fiume in piena. E non è tipo che si sottrae quando viene chiamato in causa. E così, a qualche settimana di distanza dall'articolo del Sole 24Ore (si veda Giuseppe Oddo) in cui gli si chiedeva concretezza nel contrasto contro le infiltrazioni criminali alla regione, il governatore siciliano è passato all'azione. Provvedimenti che arrivano quasi quotidianamente, a dispetto di qualsiasi minaccia mafiosa o tentativo di intimidazione (come è avvenuto l'altro giorno con la lettera inviata al presidente dell'Ance di Palermo Giuseppe Di Giovanna). Il lavoro, cominciato da tempo ma concluso solo 48 ore fa, ha riguardato intanto un settore nell'occhio del ciclone per gli interessi trasversali e i collegamenti con gli affari privati di politici regionali e nazionali: la formazione professionale.

Trasferimenti e denunce all'assessorato alla formazione
Prima l'assessore Nelli Scilabra ha inviato i questionari per capire gradi e livelli di parentela, poi ha denunciato infiltrazioni mafiose in un ente di Agrigento (accreditato), e infine il governatore ha trasferito con effetto immediato 60 impiegati e dirigenti ad altri incarichi. Un settore, quello della formazione professionale, interessato da almeno un paio di inchieste della procura di Palermo e che ha fatto molto discutere per la leggerezza con cui sono stati gestiti capitoli di spesa e risorse pubbliche: è stato scoperto che alcuni funzionari canalizzavano sui propri conti correnti i fondi pubblici. Tutto documentato e agli atti della procura palermitana. Ma evidentemente si tratta solo della punta di un iceberg considerato che lo stesso governatore nei mesi scorsi e ancora recentemente ha denunciato le infiltrazioni mafiose nell'apparato regionale grazie alle collusioni di funzionari e dipendenti.

La maxirotazione all'assessorato al territorio
Ed è proprio per sventare l'affarismo che si annida in alcuni uffici regionali che il presidente ha agito. del resto lo ha spiegato lui stesso nel corso di un incontro con i giornalisti già spiazzati dalla rotazione di ieri all'assessorato alla Formazione ma ancora più sorpresi oggi di fronte a una rotazione di dirigenti complessiva in quasi tutti i dipartimenti regionali: una cosa mai vista che rompe tutti gli equilibri e scardina anche rendite di soggetti che, ha detto Crocetta, «stanno nello stesso posto da 25 anni». Oggi è toccato all'assessorato al Territorio: qui 7 dirigenti, sugli 11 attualmente in servizio, saranno trasferiti al dipartimento della Funzione pubblica e sarà spostato inoltre a diversi incarichi il 30% del personale, in tutto circa 90 persone. «Il criterio – ha spiegato Crocetta – è quello della rotazione generalizzata richiesto dalla legge sulla trasparenza, mai applicato in questa Regione dove infatti è stata consentita la cristallizazione negli uffici. Fin dal nostro insediamento abbiamo chiesto all'assessorato all'Ambiente di fornirci il numero delle pratiche in sospeso, ma non abbiamo mai avuto alcuna risposta. La cristallizazine ha portato a questo, é stata un grave errore. Abbiamo circa 3.000 pratiche di parere Via-Vas (valutazioni spesso essenziali per far partire inbvestimenti anche di rilievo ndr) bloccate e non possiamo dare un buon giudizio sull'efficienza. Dobbiamo smetterla».

Una mostra costata milioni
E poi ha denunciato i paradossi o gli scandali. Come quello dell'assessorato al Turismo: «Per una sola mostra la Regione ha pagato 3 milioni di euro. Vi rendete conto? Hanno portato la Gioconda in Sicilia? Non me ne sono accorto. Ecco, questi sono gli sprechi e le anomalie che stiamo combattendo. E l'assessore Franco Battiato (criticato per le sue assenze ndr) è già al lavoro all'assessorato al Turismo per cambiare le cose». Nessun riferimento dal presidente ma quello al turismo è l'assessorato toccato dalla megainchiesta della procura palermitana sui Grandi eventi.

Lavori a imprese in odor di mafia
Infine il tema delle infiltrazioni mafiose nel settore dei lavori pubblici. E qui Crocetta ha messo il dito su una piaga: il Cas, il Consorzio per le autostrade siciliane. «La società Ventura Spa di Furnari, Comune del Messinese, nonostante abbia ricevuto dalla Procura l'informativa interdittiva antimafia continua ad esercitare e a ricevere appalti dal Cas», il Consorzio autostrade siciliane. Crocetta anticipa la presentazione di un esposto alla Procura sulla vicenda dell'impresa del comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto che avrebbe ottenuto appalti dal Cas, da tre milioni di euro per la manutenzione del verde e da nove milioni per la sicurezza per 18 mesi. «Continuiamo a lavorare con imprese mafiose in Sicilia e questo é inammissibile. È assurdo che vengano affidati dal Cas appalti ad imprese mafiose, e che questi incarichi non vengano revocati». Sempre per quanto riguarda la mafia il governatore ha annunciato che la Regione si costituirà parte civile contro il clan Madonia in un processo che si tiene a Caltanissetta e poi ha presentato un provvedimento che prevede il riconoscimento di vittime di mafia e dunque estendendo i benefici della legge 20/99 a tutti a partire dall'approvazione dello Statuto siciliano. Lo ha stabilito la giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, che ha dato mandato all'ufficio legale e legislativo e alla Ragioneria generale di predisporre una apposita norma. La nuova norma dunque estende la platea dei beneficiari. Finora, per esempio, Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia e gettato in una foiba della Rocca Busambra non era considerata vittima di mafia.

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