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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2013 alle ore 17:50.
L'ultima modifica è del 26 gennaio 2013 alle ore 15:49.

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Sullo scandalo derivati che ha travolto Mps è un rimpallarsi di responsabilità, con i centristi ad attaccare la sinistra e la sinistra a chiamare in causa i centristi. Un fuoco incrociato che vede al centro sia Mario Monti sia Pier Luigi Bersani.

Il presidente del Consiglio dimissionario spiega che se ci sarà un finanziamento a Mps, sarà un prestito, a un tasso molto elevato, mentre l'Imu è una tassa: e quindi, una volta pagata, non torna indietro. A Massimo D'Alema che lo accusa di aver candidato tra le sue liste un ex dirigente dell'Mps, replica - in occasione di una conferenza stampa a Milano - che «il nostro candidato, che non conosco, è stato segnalato dal territorio e non sapevo che fosse stato del Pd nè di quale ala o "vendemmia" del Pd fosse».

Bersani: sbraniamo chi si azzarda ad accusarci di scorrettezza
«Non si azzardino a dire a livello subliminale, destra e Lega, che sul Monte dei Paschi su questa commistione politica siamo stati scorretti perché li sbraniamo - tuona il segretario del Pd da La Spezia, per un incontro elettorale - . Se ci cercano noi del Pd ci siamo. Sulla questione del Monte dei Paschi si parla di localismo, di comune, di Provincia? Se si parla di questo é documentato che il nostro partito é sempre stato contro. Il sindaco ha favorito un ricambio nei vertici del Mps e il Sindaco poi é saltato».

Il segretario del Pd propone: a Viola e Profumo poteri commissariali
Nella disputa interviene anche il leader del Movimento 3L, Lista Lavoro e Libertà, Giulio Tremonti. L'ex ministro dell'Economia replica alla proposta di Bersani di conferire poteri commissariali agli attuali vertici della banca senese, Viola e Profumo: «Bersani conosce le banche ma non sembra conoscere il diritto. Esiste il commissariamento ma non i poteri commissariali».

Mps, Monti: da governo eventuale prestito a tassi alti
«Si é detto che guarda caso il gettito dell'Imu é lo stesso del prestito a Mps, e che quindi é stata messa per poter pagare il Monte dei Paschi - afferma in conferenza stampa Mario Monti (con l'obiettivo di smentire questa tesi) -: ma se ci sarà il prestito, sarà appunto un prestito, mentre l'Imu mi spiace ricordarlo é una tassa e non torna indietro una volta pagata». «È stato previsto dai nostri tecnici questo finanziamento con obbligazioni - continua il premier - con un tasso di interesse molto elevato, su richiesta delle autorità europee, perché altrimenti sarebbe stato considerato un aiuto di Stato che distorce la concorrenza».

Monti: preoccupa l'influenza della Cigl su Bersani
Gli attacchi al professore riguardano anche il suo posizionamento dal punto di vista politico. Da Milano dove ha partecipato all'inaugurazione dell'anno giudiziario presso la Corte d'Appello del capoluogo lombardo il presidente del Consiglio risponde a Vendola che lo ha battezzato "uomo di destra": «Siamo attualmente avversari della sinistra, in particolar modo della sinistra di Vendola, e ci preoccupa l'influenza della Cgil su Bersani». Scelta Civica Con Monti per l'Italia è dunque contro la sinistra contraria alle riforme necessarie per la crescita. Si profila dunque un accordo con il Pdl? La risposta è negativa: il premier sottolinea infatti che l'apertura fatta ieri nei confronti del Popolo della Libertà non é finalizzata a un accordo. «Non é un disegno di alleanza con il Pdl», spiega Monti. «Sono arrivato alla conclusione che la presenza autorevolissima di Berlusconi alla testa del Pdl non favorisce l'emergere delle voci riformiste» al suo interno.

Vendola: gli amici di Mussari stanno con Monti
Il governatore della Puglia attacca il presidente del Consiglio proprio sull'affaire Monte dei Paschi. In una conferenza stampa a Milano sottolinea che «gli amici di Mussari (ex presidente del Monte dei Paschi) stanno con il professore. Per questo è bene che Monti taccia». «L'apertura al Pdl - continua il governatore della Puglia - ha rivelato il suo sentimento di uomo di destra. Monti è nostro avversario. Si deve rassegnare perderà queste elezioni e non riuscirà a diventare la badante di Bersani».

Casini: non solo Monti, ma anche l'Udc hanno salvato il Paese»
Al professore arrivano poi altri messaggi che, se non proprio al fulmicotone, hanno toni ben marcati. Questa volta, però, è una sorta di "fuoco amico", in quanto il mittente è un suo strettisssimo alleato: presentando le liste dell'Udc per le regionali in Lazio, Pier Pier Ferdinando Casini sottolinea che, sì, «Mario Monti è il migliore, ha salvato l'Italia, senza di lui saremmo finiti nel baratro»; ma - avverte anche - «senza l'Udc non ci sarebbe stato il suo governo e la svolta di questi mesi».

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