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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 13:14.

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Servono nuovi strumenti per combattere il cyberbullismo, ossia le manifestazioni di violenza e sopraffazione perpetrate in rete. E soprattutto è necessaria una maggiore collaborazione a tutela dei ragazzi, dalla scuola alle famiglie alle Regioni. Il Garante della Privacy, Antonello Soro, e il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, hanno messo in evidenza i rischi del web e la necessità di dedicare la massima attenzione a questo fenomeno. Oggi è la Giornata europea della privacy dedicata ai giovani e all'uso del web. «Bisogna mettere in evidenza i lati oscuri della rete e allertare sugli aspetti distorsivi che possono emergere dall'uso di questo strumento» ha detto Soro, ospite oggi di Unomattima su Rai1. Profumo ha sottolineato che «già dal 2007 il ministero dell'Istruzione lanciò una campagna contro il bullismo e il cyberbullismo ma da allora il mondo è radicalmente cambiato. Tutti gli strumenti tutt'ora attivi sono elementi per la partenza di questo progetto».

Soro: evitare demonizzazione uso della rete ma serve collaborazione
«Lungi da noi l'atteggiamento proibizionistico, ludistico e ostile - ha spiegato Soro -. Dobbiamo fare di tutto per evitare la demonizzazione dell'uso della rete e dei social network, di tutto ciò che è nuova comunicazione e ha cambiato il modo di fare comunicazione. Però, ha continuato il Garante per la privacy, non dobbiamo dimenticare i rischi del cyberbullismo che «è un fenomeno sottovalutato rispetto ad altri» e per questo è necessario «mettere insieme l'Università, la scuola, le Regioni e le famiglie».

Profumo: dopo il numero verde, serve una email
Il ministro Profumo ha ricordato che c'è «un numero verde a disposizione dei ragazzi. Ma non è sufficiente, è necessaria anche una email. E poi un sito per avere le informazioni necessarie di base in modo che i nostri ragazzi non si sentano troppo deboli. C'è una rete regionale che ci consente di avere una copertura territoriale. E oggi c'è un video sul sito dell'Autorità Garante su come usare i social network».

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