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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 12:30.
L'ultima modifica è del 28 gennaio 2013 alle ore 11:19.

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Il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli. (Imagoeconomica)Il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli. (Imagoeconomica)

Le imprese si mobilitano e chiedono a gran voce alla politica misure per la crescita. Occorre un cambiamento di registro. «Oggi si alza in Italia la voce di centinaia di migliaia di imprese per chiedere una svolta nella politica economica del Paese. È la voce delle imprese e delle professioni del commercio, dell'artigianato, dei trasporti, del turismo e dei servizi di mercato che oggi, per la prima volta insieme, si mobilitano per chiedere alle forze politiche di puntare sulla ripresa e di investire nello sviluppo». Così il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, ha presentato la giornata di mobilitazione delle imprese italiane di oggi.

A Roma e in un'altra ottantina di città italiane oltre 300 associazioni territoriali e 30mila imprese partecipano all'evento. «Con il solo rigore a passo di carica - ha avvertito Sangalli - non si va lontano». Alla politica, ha spiegato ancora, le imprese chiedono impegni puntuali, non sogni e nemmeno scorciatoie. «Non faremo sconti a nessuno», ha avvertito.

No alle politiche dell'austerità
Il punto di partenza è una bocciatura alle politiche di austerità attuate dal governo e dall'Europa per fronteggiare la crisi. «Senza crescita - ha osservato Sangalli - é assai difficile far quadrare gli stessi conti pubblici. È ora di portare alla ribalta delle decisioni politiche le ragioni della crescita e dell'equità».

Prima spending review, poi riduzione delle tasse
Come primo passo Rete Imprese Italia propone «una vera azione di spending review» che garantisca - senza tagli lineari - un processo di ristrutturazione della spesa pubblica. Una volta effettuata questa operazione, occorre ridurre la pressione fiscale, e scongiurare l'innalzamento dell'aliquota Iva (che dovrebbe scattare da luglio). Il contenimento della pressione fiscale dovrebbe essere "coperto" dalle risorse che scaturiranno dalla lotta all'evasione. Per quanto riguarda la tassazione delle imprese, le richieste di Rete Imprese Italia vanno dalla revisione del criterio per determinare il reddito di impresa dei oggetti Irpef (occorre passare dalla competenza alla cassa) alla scelta di rendere neutrale la tassazione rispetto alla forma giuridica dell'impresa; dall'esclusione dell'Imu degli immobili strumentali alla revisione del sistema di riscossione coattiva (ampliando il periodo per la rateazione dei debiti, ed escludendo i beni strumentali all'attività dal fermo amministrativo e dal pignoramento».

Contro la stretta al credito guardare a Confidi e Fondo di garanzia
Al centro delle proposte, anche la questione della stretta al credito nei confronti di piccole e medie aziende. Si chiede, da questo punto di vista, di favorire la solidità patrimoniale dei Confidi e di facilitare il ricorso al Fondo di garanzia per le Pmi. Secondo le imprese bisogna anche assicurare la piena operatività ad accordi in materia di certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della Pa.

Proseguire nell'azione di semplificazione
Le proposte guardano anche alla semplificazione: tra queste, si chiede di adottare meccanismi di trasmissione delle informazioni basati sulla tecnologie digitale e di dare completa attuazione alla riforma degli sportelli unici. Vanno rese operative le Agenzie per le imprese e completato il portale "Impresainungiorno".

Lavoro: rifinanziare gli ammortizzatori in deroga per il 2013
La ripresa parte dalla creazione di nuovi posti di lavoro. Tra le richieste delle imprese, una riorganizzazione dei servizi per l'impiego, una semplificazione per il lancio del nuovo apprendistato. Va garantito il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013. Occorre poi intervenire sul cuneo fiscale e retributivo, allo scopo di diminuire il costo del lavoro.

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