Mps per tutti. Tutto quello che avreste voluto sapere sul caso (ma non avete mai osato chiedere)
La vicenda che ha coinvolto il Monte dei Paschi di Siena e che sta cambiando volto all'istituto senese spiegata in tutti i suoi risvolti, anche per chi non l'ha mai seguito. E per chi non sa nulla di finanza
di Pierangelo Soldavini30 gennaio 2013
4. I derivati di Mps
Due operazioni su derivati concluse da Mps testimoniano di come l'amore per la finanza possa minare alle fondamenta la banca più antica del mondo. L'istituto cerca infatti di coprire le perdite con operazioni finanziarie sempre più complesse e speculative, per di più mettendo a segno una serie di operazioni disastrose che ha dell'incredibile. Così nel 2005 acquista 400 milioni di euro di bond "Alexandria", apparentemente sicuri e con buon rendimento. Peccato che fossero uno di quei prodotti "salsiccia" dove sono infilati strumenti finanziari di diverso genere: in particolare si tratta di Cdo, titoli di debito complessi e rischiosi che vengono travolti dalla crisi finanziaria seguente al fallimento di Lehman Brothers. Mps cerca di rifarsi dei 220 milioni di perdite cedendo i bond a Nomura e comprando 3 miliardi di euro di più sicuri BTp trentennali, finanziati dalla stessa Nomura, con il risultato di spalmare le perdite su trent'anni. Ma la scelta si è dimostrata sciagurata: da allora i Cdo hanno recuperato terreno, mentre l'acquisto di BTp è stato effettuato proprio alla vigilia della grande crisi italiana. Quindi Mps ha venduto i titoli più rischiosi ai minimi e acquistato quelli più sicuri ai massimi, accumulando perdita a perdita. Come se non bastasse la banca stipula un ulteriore contratto derivato sui BTp che ha in portafoglio, trasformando di fatto i titoli a tasso fisso (i BTp appunto) in titoli a tasso variabile, il che ha praticamente annullato la cedole.
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