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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 18:59.

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Anche per il 2013 la Fondazione Mps prevede un «ulteriore forte contenimento dell'attività di finanziamento con la «possibilità» anche di un «azzeramento» delle nuove erogazioni. È quanto si prevede nel Documento di programmazione 2013, approvato dalla Deputazione generale su proposta della Deputazione amministratrice. «In virtù - si legge nel documento - del contesto economico e dello scenario patrimoniale, è necessario che lo stato di eccezionalità - proclamato per il 2011 dalla Deputazione generale nell'adunanza del 23 maggio 2011 e successivamente prorogato anche per il 2012 - venga esteso anche all'esercizio 2013 con un ulteriore forte contenimento dell'attività erogativa».

Tetto di 5 milioni di euro per nuove assegnazioni
Nel dettaglio, alla luce dei vincoli contrattuali esistenti e delle analisi di liquidità prospettiche, «emerge che l'importo massimo disponibile nel 2013 per nuove assegnazioni per l'attività istituzionale non potrà superare i 5 milioni di euro. Tale ammontare rappresenta un limite massimo indicativo che sarà rivisto e modificato qualora il contesto di riferimento e le attuali condizioni dell'Ente dovessero mutare, e qualora l'equilibrio di tesoreria lo consentirà».
Dunque «non si esclude comunque la possibilità di azzerare completamente le nuove assegnazioni per l'esercizio 2013».

La Fondazione conferma la «pari dignità dei progetti propri e dei progetti di terzi «ma precisa che «la necessità di assicurare la "continuità aziendale" ad alcune società/enti strumentali/finanziati dalla Fondazione fino all'auspicato raggiungimento del loro equilibrio finanziario, ovvero un'eventuale "liquidazione controllata", impone, per l'anno 2013, di iniziare dal finanziamento dei progetti propri, senza per questo tralasciare i progetti di terzi. In tal senso saranno privilegiati quei progetti ritenuti strategici che non risultano in grado, nel breve termine, di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario accedendo a fonti di sostentamento alternative rispetto alle risorse dell'Ente».

In particolare l'ammontare di 5 milioni di euro «rappresenta un limite massimo indicativo che sarà rivisto e modificato qualora il contesto di riferimento e le attuali condizioni dell'Ente dovessero mutare, e qualora l'equilibrio di tesoreria lo consentirà. Per quanto detto in precedenza, non si esclude comunque la possibilità di azzerare completamente le nuove assegnazioni per l'esercizio 2013».

L'Ente conferma poi «la pari dignità dei progetti propri e dei progetti di terzi. Tuttavia la necessità di assicurare la "continuità aziendale" ad alcune società/enti strumentali/finanziati dalla Fondazione fino all'auspicato raggiungimento del loro equilibrio finanziario, ovvero un'eventuale "liquidazione controllata", impone, per l'anno 2013, di iniziare dal finanziamento dei progetti propri, senza per questo tralasciare i progetti di terzi».

«In tal senso saranno privilegiati quei progetti ritenuti strategici che non risultano in grado, nel breve termine, di raggiungere l'equilibrio economico-finanziario accedendo a fonti di sostentamento alternative rispetto alle risorse dell'Ente. Progetti la cui interruzione o cessazione costituirebbe una perdita di valore notevole sia per il nostro Ente che per l'intero territorio storico di riferimento», conclude il documento.

Pronta a scendere sotto il 33,5% di Mps
La Fondazione Monte dei Paschi di Siena è disponibile a scendere sotto il 33,5% di Mps per ridurre il proprio indebitamento, attualmente pari a 350 milioni, e garantirsi la sopravvivenza. È quanto si legge nel "Documento Programmatico, le linee strategiche per il 2013" dell'ente. «Gli obiettivi prioritari di riduzione (fino all'azzeramento) dell'indebitamento nonché di garantire la sopravvivenza della Fondazione e il suo equilibrio economico e finanziario - si legge - danno facoltà alla Deputazione Amministratrice di decidere, in presenza di situazioni di mercato favorevoli o di tensioni di liquidità future, cessioni di ulteriori pacchetti della partecipazione in BMps, con relativa discesa della quota al di sotto della soglia del 33,5% del capitale sociale della Conferitaria».

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