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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 06:38.

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Quello di Lutifin è un altro filone della più ampia inchiesta su Mps. Lutifin è un broker svizzero e, come anticipato da Plus24 sabato 26 gennaio, è stato oggetto di indagine da parte del Nucleo milanese di polizia tributaria: i risultati sono allegati agli atti del procedimento condotto dal pm milanese Roberto Pellicano sull'intermediario svizzero.
In quelle carte c'era, tra l'altro, un verbale del 2008: Antonio Rizzo, all'epoca funzionario della Dresdner Bank, racconta alla GdF che nel marzo di quell'anno è «andato a cena con Michele Cortese (che in quel periodo si occupava della vendita di prodotti finanziari per Dresdner Bank - London branch, Ndr) il quale sostanzialmente mi ha detto che, a suo avviso, ma il fatto sembrava notorio, Pontone e Baldassarri avevano percepito una commissione indebita dell'operazione per il tramite di Lutifin. Mi disse anche che i due erano conosciuti come la banda del 5% perché su ogni operazione prendevano tale percentuale». Matteo Pontone era all'epoca responsabile della filiale di Londra di Mps e Baldassarri è responsabile area finanza di Mps. La commissione pagata a Lutifin da Dresdner era stata in realtà dello 0,5%.
Perché dunque Mps utilizza Lutifin per scambiare uno "strutturato" con Dresdner da 120 milioni? La risposta la dà ancora il Nucleo milanese della GdF: «È stato accertato che la Lutifin Services SA era stata utilizzata quale veicolo per effettuare pagamenti riservati nei confronti di alti dirigenti del Monte dei Paschi di Siena, in cambio dell'acquisto, da parte dell'istituto di credito da cui dipendevano di un "pacchetto titoli" all'interno dei quali ve ne erano alcuni (i cosiddetti Cdo) che presentavano forti perdite per Dresdner Bank».
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IL BROKER. L'anticipazione sabato 26 gennaio di Plus24

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