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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 16:42.

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La procura di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per l'ipotesi di omessa vigilanza a carico di Bankitalia e Consob nella vicenda di Mps. Il fascicolo è contro ignoti. Nell'inchiesta, avviata su esposto dell'Adusbef,
si ipotizzano i reati di truffa, manipolazione del mercato e aggiotaggio.

Nei giorni scorsi, il presidente Elio Lannutti aveva inviato esposti-denunce alle principali Procure della Repubblica affinché «accertassero le ragioni dell'omessa vigilanza e di vero e proprio concorso nella colossale truffa». Gli esposti sono stati presentati, aveva spiegato l'Adusbef, «a fronte dell'indegno scaricabarile sulla pelle di risparmiatori, piccoli azionisti, lavoratori da parte delle distratte Autorità di Vigilanza come Bankitalia e Consob, che non hanno verificato la correttezza dei bilanci falsi, tantomeno la stabilità del Monte dei Paschi di Siena, e le ricoperture in titoli tossici che ha prodotto un buco di 15,4 miliardi di euro e la richiesta di fondi pubblici per 3,9 miliardi di euro, somma analoga sottratta ai contribuenti che hanno versato odioso balzello Imu prima casa».

L'associazione dei consumatori aveva quindi chiesto alla procura di
aprire una indagine «volta ad accertare le ragioni che hanno indotto Bankitalia e Consob a non vedere, né verificare nei bilanci Mps, ricoperture rischiose in prodotti derivati, e se tali poste contabili fossero stati o meno segnalate nei bilanci da parte del collegio sindacale e società di revisione contabile».

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