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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 06:41.

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ROMA
Guido Bertolaso può tirare un sospiro di sollievo. Il pm del l'Aquila, Fabio Picuti, ha chiesto al gip l'archiviazione del l'inchiesta a carico dell'ex capo della Protezione civile (e sottosegretario durante il Governo Berlusconi) e di Daniela Stati (ex assessore regionale al ramo). I due erano indagati per omicidio colposo e lesioni colpose nell'ambito delle indagini sulla riunione della commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009 (cinque giorni prima del sisma che ha sconvolto l'Abruzzo, ndr). In un filone parallelo a quello che lo scorso 22 ottobre 2012 si è concluso con la condanna a sei anni di reclusione per i sette componenti della commissione che, a detta dei giudici, avevano sottovalutato lo sciame sismico, spingendo gli aquilani a restare in casa.
Secondo il pm Picuti non ci sono elementi per una richiesta di rinvio a giudizio di Stati e di Bertolaso, che ha gestito l'emergenza sisma dell'Aquila come commissario del Governo Berlusconi. I due erano stati indagati dopo la pubblicazione di una telefonata intercettata nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per il G8 condotta dalla procura di Perugia. Nella registrazione audio si sentiva l'ex sottosegretario dire all'assessore di voler convocare la riunione per un'operazione mediatica con cui tranquillizzare la gente.
Soddisfatto per la richiesta di archiviazione Filippo Dinacci, legale di fiducia dell'ex capo della Protezione civile: «Finalmente un atto di giustizia nei confronti di Bertolaso. Non era proponibile – ha aggiunto – un processo a suo carico».
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