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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2013 alle ore 15:59.

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Gli italiani consumano in media una pillola al giorno o poco più (1,1 dosi). E nei primi nove mesi del 2012 hanno utilizzato in media 22 confezioni di medicinali ognuno (circa 2,5 al mese, -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2011). Ma cala la spesa: quella territoriale a carico del Servizio sanitario nazionale del 6,8% (152,1 euro a testa) e quella a carico dei cittadini dello 0,9%, a fronte di una spesa farmaceutica complessiva di 19,2 miliardi, di cui tre quarti rimborsati dal Ssn.

Il primo bilancio sui trend dei consumi di pillole e sciroppi è contenuto nel Rapporto preliminare 2012 sull'uso dei farmaci in Italia presentato questa mattina a Roma dal direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani.

Prezzi e mix
A determinare il calo della spesa convenzionata è soprattutto la diminuzione dei prezzi (-8,5%), mentre c'è stato un lieve spostamento della prescrizione verso categorie più costose (mix +0,7%) a fronte della sostanziale stabilità nei consumi (+0,4% in termini di dosi giornaliere). Complessivamente invece, ticket locali e differenziali di prezzo hanno inciso sulle tasche dei pazienti per circa un miliardo: il 12,1% della spesa convenzionata lorda, 17 euro a cittadino.

Antibiotici e antidepressivi zone critiche
Per quanto riguarda la classifica delle categorie dei prodotti più prescritti i cardiovascolari restano al primo posto per consumo e spesa pubblica, con le statine in testa per giro d'affari. Seguono i gastrointestinali, con gli antiulcera già al primo posto per spesa e con consumi in costante crescita (+8,6 per cento). Gli antibiotici, dopo l'iperconsumo denunciato da Aifa negli ultimi anni, rallentano la corsa dei consumi (-6,4%) e della spesa (-18,3%). Gli antidepressivi invece restano la categoria a maggior prescrizione nell'area dei farmaci per il sistema nervoso centrale.

Regioni in ordine sparso
A fronte di una media nazionale di 142,6 euro pro capite, la spesa pro capite e i consumi medi giornalieri più elevati si registrano in Sicilia (180 euro a testa), quelli più bassi a Bolzano (97,3 euro); le riduzioni maggiori si registrano ancora a Bolzano (-13%), in Liguria (-11,4%) e in Basilicata (-11%). Per la fascia C (a carico del cittadino), la spesa più elevata si registra in Liguria (45,7 euro pro capite), seguita dalla Toscana (41,2) e dalla Valle d'Aosta (40,3), mentre i valori più bassi si rilevano in Molise (26,3), Basilicata (27,4) e Bolzano (28,7). Differenze rilevanti si riscontrano anche nella spesa per medicinali per automedicazione: i livelli più elevati si registrano in Valle d'Aosta (37,7 euro pro capite) e a Bolzano (34,1) contro i 17,9 euro a testa della Basilicata e i 18 del Molise.
Balduzzi: spesa sotto controllo. «L'azione dell'Aifa ha permesso di tenere sotto controllo la spesa complessiva, mantenendo il sistema farmaceutico nell'ambito della compatibilità economica», ha commentato i risultati il ministro della Salute Renato Balduzzi. E per mantenere i consumi entro i limiti secondo il ministro «una spinta determinante potrà venire dalla promozione presso i cittadini di una cultura del farmaco che privilegi un approccio consapevole e responsabile ai farmaci e l'adozione di corretti stili di vita».

L'uso dei farmaci in Italia »

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