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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2013 alle ore 10:26.

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Uno scorcio della nuova F138Uno scorcio della nuova F138

MARANELLO - La F138 presentata oggi a Maranello, definita da Montezemolo «speranzosa», non è una monoposto di rottura: non poteva né forse voleva esserlo, sia per mancanza di tempo nello sviluppo a fine 2012, vista la necessità di dedicare le risorse alla stagione che si stava decidendo fino alle ultime curve, sia perché nasce alla fine di un ciclo, proprio come ricorda la sigla. È infatti l'ultima monoposto di Maranello a 8 cilindri che scenderà sui circuiti, in un anno che sarà l'ultimo per tale frazionamento e su motori aspirati, con i regolamenti che hanno consentito ai team di non dover esagerare nella ricerca di nuove soluzioni a ogni costo.

Ne è prova la F138, un'auto nuova e puntuale, uscita giusto in tempo per i primi test dell'anno, che la stessa Ferrari definisce però un'evoluzione e non una rivoluzione.
A occhio nudo si possono teoricamente apprezzare la maggior parte della novità, visto che hanno in gran parte riguardato l'aerodinamica e i componenti esterne della vettura.
Al posteriore appare infatti evidente il lavoro dei punti d'attacco sul cambio, ma i bracci posteriori delle sospensioni, sempre pull-rod, ora contengono anche quelli di convergenza e il semi-asse, andando in parte a imitare quella che era stata una trovata di Adrian Newey dello scorso anno, potendo allo stesso tempo eliminare due tiranti di irrigidimento, a pieno beneficio del contenimento delle masse e della riduzione alla resistenza aerodinamica.

A proposito di flussi, dall'anteriore al posteriore si segnala una loro ridefinizione completa, con un impatto visivo importante in particolare a carico degli estrattori. Da una vista dall'alto, inoltre, spicca anche una notevolmente maggiore impronta del fondo.

All'anteriore la novità percepibile ai più era da tempo scontata: scompare il famigerato scalino e vengono migliorati tutti i difetti di gioventù della sospensione pull-rod, ora più raffinata, più facilmente regolabile e soprattutto più pulita aerodinamicamente. Con le Pirelli 2013 più pesanti e performanti degli scorsi due anni, dove aumenta l'aderenza ma anche il consumo, c'è da scommetterci che anche questi saranno fattori determinanti.

Sotto il cofano, invece, c'è poco da segnalare: una nuova centralina unica di origine McLaren consente di familiarizzare con alcune novità di gestione che saranno indispensabili sui motori di generazione 2014, mentre il motore non poteva essere toccato, visto che le norme sono sostanzialmente le stesse ormai dal 2007. È necessariamente evoluto il Kers e, apprezzabile anche dall'esterno, è cambiata di molto l'inclinazione dei radiatori, ora di nuovo orientati in avanti.

L'estetica è cambiata ancora, più che altro in funzione degli sponsor. Ci sono un po' più di inserti bianchi che ammiccano alla maggior somiglianza con le livree dell'abbigliamento ufficiale del team. Allo stesso tempo il presidente Montezemolo aveva chiesto più evidenza alla bandiera italiana, mentre qualche critica è stata versata in funzione della troppa presenza di nero. Ma pare solo una scusa ottica e limitata al modello della presentazione ed è puramente strategica, in quanto è maggiormente presente proprio in quelle zone che, in caso di successive modifiche, non se ne vuol dare troppa evidenza ai concorrenti. Tanto bianco però, forse, fa l'occhiolino anche alla 312T di Niki Lauda e a tutta la serie appartenuta a Schumacher che, come molti ricordano, di colore neutro ne avevano in abbondanza.

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