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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 10:47.

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«La Fiom è pronta «a mettere in campo tutte le azioni giuridiche e sindacali per impedire il perdurare di una situazione non più accettabile». Lo ha detto il leader delle tute blu della Cgil, Maurizio Landini, parlando della vicenda dei 19 operai Fiom della Fiat di Pomigliano. La Fiom «sta valutando le azioni e non esclude nessuna strada». Secondo Landini il problema non è solo sindacale, ma si stanno violando le leggi e i principi costituzionali e chiede l'intervento della politica. Il leader Fiom ha giudicato «una truffa, non un errore» il progetto Fiat Fabbrica Italia. E uno «schiaffo alla dignità dell'Italia» l'episodio che ha coinvolto questa mattina i 19 operai Fiom e che è stato l'origine delle polemiche. I lavoratori Fiom reintegrati a Pomigliano lo scorso novembre su disposizione della Corte d'Appello di Roma , e che hanno appena concluso tre settimane di formazione, all'arrivo in fabbrica non sono stati fatti entrare al lavoro, per mancanza delle postazioni. A fronte, comunque, della retribuzione.

Palombella (Uilm): non drammatizzare
Molto diverso il pensiero delle altre organizzazioni, Uilm e Fim-Cisl. «Non è il caso di drammatizzare. La situazione si risolverà entro pochi giorni: giovedì ci sarà l'incontro tra sindacati e azienda per stabilire il rientro dei lavoratori di Fabblica Italia Pomigliano in Fiat Group Automobiles e a quel punto i 19 operai della Fiom rientreranno nella rotazione complessiva del lavoro». Così il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, commenta la vicenda. «Certo, l'azienda per evitare polemiche - ha continuato Palombella - avrebbe potuto far continuare ai 19 operai il corso di formazione. Comunque, ripeto: non è il caso di drammatizzare, si risolverà tutto a breve».

Farina (Fim-Cisl): non c'è discriminazione
Sugli stessi toni il leader della Fim-Cisl, Giuseppe Farina: «Per noi è importante l'incontro con l'azienda di giovedì che dovrebbe risolvere alla radice il problema del 19 operai Fiom: dalle nostre aspettative il passaggio dei lavoratori di Fabbrica Italia Pomigliano a Fiat Group Automobiles comporterà che non ci saranno più i licenziamenti e che verrà meno qualsiasi ipotesi discriminatoria, con il rientro di tutti. Gli operai - continua Farina - saranno messi tutti in un unico contenitore e tutti avranno le stesse garanzie».

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