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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2013 alle ore 06:39.
MILANO
Questa volta l'imputato-candidato Silvio Berlusconi ottiene l'assenso dei giudici. E l'udienza del processo Ruby viene rinviata a lunedì prossimo per legittimo impedimento. Il collegio presieduto da Giulia Turri ha accolto ieri la richiesta presentata dai candidati-avvocati Niccolò Ghedini (in corsa per il Pdl al Senato) e Piero Longo (che concorre per la Camera, sempre per il Pdl) e ha stabilito che la partecipazione di Berlusconi a una trasmissione televisiva su La7 nella mattinata di ieri rappresentava una valida ragione per riconoscerne il legittimo impedimento. Risultato: l'udienza è stata sospesa e l'audizione di Annamaria Fiorillo è stata rinviata all'11 febbraio. Fiorillo è il giudice minorile che la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 chiese ai funzionari della questura di Milano di affidare Ruby a una comunità d'accoglienza e non al consigliere regionale lombardo (sempre del Pdl) Nicole Minetti.
La decisione dei giudici di Milano, arrivata dopo due ore e mezza di camera di consiglio, ha evitato che nell'aula scoppiasse la protesta, come era accaduto venerdì scorso durante il processo di appello sui diritti Mediaset (in primo grado Berlusconi è stato condannato a quattro anni per frode fiscale), quando il legittimo impedimento era stato negato dalla corte.
«Non me l'aspettavo – ha commentato ieri Ghedini – e credo sia stata rispettata la norma. Però mi aspettavo un rinvio a dopo il 24 e non di tornare qui l'11 febbraio perché in campagna elettorale non ci dovrebbero essere udienze». Berlusconi era atteso ieri mattina al talk show "L'aria che tira" e nel pomeriggio doveva volare a Trieste per partecipare a un «impegno istituzionale», come hanno affermato i suoi legali. Nel chiedere il rinvio dell'udienza, Ghedini ha anche depositato un «planning riservato» degli impegni di Berlusconi durante la campagna elettorale. Longo e Ghedini hanno anche affermato di aver scelto di essere presenti all'udienza di ieri nonostante avessero anche loro degli impegni legati alle elezioni.
Il pm Ilda Boccassini, che rappresenta la pubblica accusa, si è opposta alla richiesta dei difensori di Berlusconi, aggiungendo che se, forzando la legge, si poteva considerare un legittimo impedimento la presenza del leader Pdl a una trasmissione tv, non così era la partecipazione all'appuntamento di Trieste, dove Berlusconi era invitato insieme «a tante altre persone». Accogliendo la richiesta di Ghedini e Longo, i giudici del tribunale hanno rilevato che la partecipazione alla trasmissione tv non era rinviabile e che la mancata presenza di Berlusconi avrebbe creato problemi di par condicio. Inoltre, Berlusconi non sarebbe riuscito a spostarsi da Roma a Milano in tempo utile per essere presente all'udienza. Dunque, l'audizione del giudice Fiorillo slitta all'11 febbraio e slitta anche la requisitoria di Ilda Boccassini. Dopo quella di lunedì prossimo è prevista solo un'altra udienza il 4 marzo, cioé dopo le elezioni.
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LE TAPPE
La decisione della corte
I giudici hanno rilevato che la partecipazione alla trasmissione tv de La 7 non era rinviabile e che la mancata presenza di Berlusconi avrebbe creato problemi di par condicio. Inoltre, Berlusconi non sarebbe riuscito a spostarsi da Roma a Milano in tempo utile per essere presente all'udienza
La prossima udienza
Lunedì 11 febbraio si terrà l'audizione di Annamaria Fiorillo. Fiorillo è il giudice minorile che la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 chiese ai funzionari della questura di Milano di affidare Ruby a una comunità d'accoglienza e non al consigliere regionale lombardo (sempre del Pdl) Nicole Minetti