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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 18:20.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2013 alle ore 11:56.

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Giorgio Napolitano nel corso di una conferenza a Palazzo Madama, Torino (Ansa)Giorgio Napolitano nel corso di una conferenza a Palazzo Madama, Torino (Ansa)

«Nessuna parte vorrà negare gravità ed emergenza della questione carceraria». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita al carcere milanese di San Vittore, é tornato a denunciare «l'insostenibilità della condizione delle carceri e di coloro che vi sono rinchiusi». E poi ha aggiunto che avrebbe voluto che i suoi appelli «fossero accolti in maggior misura, ma é capitato anche per altri appelli». Il ministro della Giustizia Paola Severino ha commentato le parole pronunciate dal Capo dello Stato: «Ritengo di assoluta necessità che la questione carceraria sia posta in cima alle priorità della prossima attività parlamentare».

Per l'Europa indispensabile procedere verso unione politica
Nel pomeriggio il Capo dello Stato è a Milano, all'Ispi, dove partecipa all'avvio delle celebrazioni per gli 80 anni dell'Istituto per gli studi di politica internazionale. Napolitano tiene una prolusione su "L'Italia e la politica internazionale". È «indispensabile» per l'Europa, sottolinea, «procedere sul serio verso l'Unione politica». Il rifiuto dell'Europa e dell'alleanza con gli Stati Uniti, ricorda, ha costituito «una fatale palla di piombo al piede» del Pci. È proprio su questo «il vero nodo del nostro dissenso con il primo ministro britannico (David Cameron, ndr)», perchè - continua - «non possiamo accettare una concezione mercantilistica dell'Europa unita». Secondo il presidente della Repubblica «è indispensabile una concertazione di una nuova regolazione finanziaria globale». Bisogna andare oltre gli attuali confini della Ue, serve - spiega il Capo dello Stato - un'apertura verso i Balcani e verso la Turchia.

Sento il dovere di levare nuovamente la mia voce
In occasione della visita a San Vittore il Presidente della Repubblica ha detto di aver sentito il dovere di «levare nuovamente la mia voce dopo che sul tema é intervenuta ancora la Corte Europea per i diritti dell'uomo con una condanna, mortificante come l'ha definita, per l'Italia».Sulla condizione dei detenuti voglio «levare la mia voce«, dopo che «sul tema é intervenuta la corte europea per i diritti dell'uomo con una condanna che ho definito mortificante per l'italia». Per il capo dello Stato, quindi, é necessario intervenire perché «é in gioco una delle condizioni essenziali dello stato di diritto. Sono in gioco il prestigio e l'onore dell'italia e l'impegno che ne discende deve essere presente a tutte le forze politiche e ai cittadini elettori anche nel momento in cui e chiamato a eleggere il nuovo parlamento».

Una lettera al Csm per stigmatizzare i ritardi nelle nomine
Giorgio Napolitano ha inviato una lettera al Consiglio superiore della magistratura per stigmatizzare i ritardi nelle nomine in importanti incarichi direttivi di tribunali e procure. «Ho negli ultimi anni più volte richiamato - ha scritto il capo dello Stato - alla pesante ricaduta che, in generale, prolungati ritardi nelle decisioni di nomina - riferibili anche al trascinarsi di contrasti e/o di tentativi di accordo tra le diverse componenti della rappresentanza della magistratura in seno al Csm - hanno sul prestigio dell'istituzione». Il richiamo di Napolitano è stato letto questa mattina, in apertura di seduta del plenum dell'organo di autogoverno delle toghe, dal vicepresidente Michele Vietti.

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