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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2013 alle ore 08:12.

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BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
Se ieri i 27 Paesi dell'Unione hanno dato il loro sofferto benestare alle nuove prospettive finanziarie per il periodo 2014-2020 è anche perché la presidenza del Consiglio europeo ha deciso di creare nel bilancio un fondo tutto dedicato alla lotta contro la disoccupazione giovanile di sei miliardi di euro. La scelta, politicamente premiante in patria, è da associarsi al forte aumento della spesa per l'innovazione, gli investimenti e la competitività dell'economia europea.
«In più di una occasione il Consiglio europeo ha sottolineato che all'occupazione giovanile bisogna dare la più elevata priorità», si legge in un canovaccio delle conclusioni finali del vertice dei capi di Stato e di Governo europei che si è chiuso ieri pomeriggio dopo oltre 26 ore di negoziati. I Governi chiedono quindi alla Commissione di mettere a punto un programma specifico per l'apprendistato: «In questo contesto anche il bilancio comunitario deve essere mobilizzato».
I 27 hanno deciso di investire sei miliardi di euro da usare nelle regioni europee dove la disoccupazione giovanile supera il 25%. Metà della somma verrà ricavata dal Fondo sociale europeo, mentre il resto sarà denaro fresco. Il tema è economico, ma anche sociale e politico: in Spagna per esempio, la disoccupazione giovanile colpisce il 55,6% delle persone con meno di 25 anni. Più in generale, secondo dati europei, solo il 29,7% dei disoccupati tra i 15 e i 24 anni ha trovato un lavoro nel 2011.
«Il bilancio 2014-2020 affronta preoccupazioni pressanti come la disoccupazione giovanile, e per questo siamo soddisfatti dei sei miliardi che andranno a favore di Spagna, Italia, Portogallo e Grecia per combattere il fenomeno», ha detto il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy durante una conferenza stampa a Bruxelles. Il tema sociale è molto sentito. Si temono instabilità politica e ondate populistiche nei Paesi più fragili.
Secondo il presidente del Consiglio Mario Monti, «l'Italia avrà oltre 400 milioni di euro per il nuovo fondo dedicato all'occupazione giovanile, in particolare per il Mezzogiorno». La cifra è inferiore a quella circolata nei giorni scorsi, pari a 600-800 milioni di euro (si veda Il Sole-24 Ore di giovedì). L'eleggibilità a questi fondi «sarà determinata sulla base delle cifre dell'Unione relative al 2012», spiegano i Governi nelle conclusioni del vertice.
In questo caso, l'obiettivo di Van Rompuy è stato doppio. Da un lato ha voluto rafforzare l'impronta di volano economico nel nuovo bilancio comunitario in un contesto nel quale molti osservatori metteranno invece l'accento sui profondi tagli alla spesa voluti tra gli altri dal primo ministro britannico David Cameron. Dall'altro ha desiderato offrire ai Paesi uno strumento da utilizzare per rivendere in patria il difficile accordo raggiunto ieri.
Le scelte legate alla lotta contro la disoccupazione giovanile vanno collegate alla decisione di aumentare generosamente la posta di bilancio dedicata all'innovazione, agli investimenti, alle connessioni di rete. L'accordo prevede in questo ambito fino a 125,6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 164,3 miliardi di euro proposti dalla Commissione nella sua bozza di bilancio, ma in netto aumento - del 37,3% - rispetto alle prospettive finanziarie 2007-2013 (91,5 miliardi di euro).
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