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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 13:40.
Un lutto rattrista la seconda giornata del Festival di Sanremo. Alessio Gatti, figlio 23enne di Franco Gatti, il baffuto cantante dei Ricchi e Poveri, è stato trovato morto oggi nella sua abitazione di via Capolungo a Nervi, nel levante di Genova. Sono intervenuti personale del 118 e della polizia. Secondo i primi accertamenti, riferisce l'Agi, il decesso sarebbe da ricondurre a un overdose di stupefacenti, presumibilmente di cocaina.
Ad annunciarlo è stato Fabio Fazio. «Mi ha appena telefonato Angelo dei Ricchi e Poveri per dirmi che è mancato il figlio di Franco Gatti, un ragazzo di 23 anni. E quindi ovviamente stasera non ci saranno». Mentre le voci della tragica morte del figlio di Franco Gatti si diffondevano in sala stampa, Fabio Fazio, a inizio conferenza stampa, senza dire nulla sulle cause della morte, ha confermato che il ragazzo è mancato e che la band non salirà naturalmente sul palco stasera.
La procura di Genova apre un'inchiesta. Sul cadavere verrà seguita l'autopsia. A dare l'allarme, questa mattina intorno alle 10.40, era stato un vicino di casa, parente dei Gatti, che aveva visto da fuori il corpo senza vita del giovane steso sul pavimento del salone. Sono intervenuti i vigili del fuoco, entrando nell'appartamento, al primo piano, attraverso la finestra, poi la polizia e il 118. I medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
I Ricchi e Poveri sono un gruppo ma anche un clan familiare. A Sanremo c'è anche Luca Brocherel, figlio di Angela, che conosceva bene Alessio Gatti: «Siamo sempre stati come una grande famiglia, siamo cresciuti insieme. Ho visto Alessio l'ultima volta un mese e mezzo fa. Era un ragazzo squisito, semplice. Contesto le indiscrezioni che parlano di presunta overdose: è allucinante».
Alessio Gatti «non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti» precisa poi
Giorgio Tani, manager storico del gruppo, a Sanremo dove i tre dovevano esibirsi stasera. «I genitori - aggiunge - stanno rientrando a casa per capire cosa è successo».
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