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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 13:09.

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Harry Theoharis (Reuters)Harry Theoharis (Reuters)

La Grecia sta riponendo le sue speranze di aumentare le entrate che languono a causa di un sistema fiscale antiquato e a un'evasione fiscale di massa, su Harry Theoharis, un mago dell'It di 42 anni. Con Atene che lotta da cinque anni per evitare la bancarotta, l'ex responsabile tecnologico di Lehman Brothers a Londra, ha deciso di accettare la sfida di modernizzare un sistema fermo al XIX secolo e di portare la burocrazia fiscale a uno standard europeo. «Non sono il tipo di persona che resta isolato nella sua torre d'avorio», ha detto a Reuters Theoharis. «Dobbiamo organizzare meglio i servizi e ridurre le procedure di routine». La sfida è lanciata ma non sarà facile vincerla.

Theoharis aveva da tempo lasciato Lehman Brothers quando la banca d'affari americana crollò nel 2008. Ma questo evento innescò una crisi mondiale che ha contribuito l'anno successivo ar far fallire, per un effetto a catena, Aspis Pronia, un gruppo assicurativo greco dove Theoharis era chief information officer.

Il mese scorso, Theoharis è stato nominato dal nuovo governo Samaras Segretario generale per le entrate pubbliche - una posizione di rilievo ad Atene creata su indicazione della troika (Ue,FMi, Bce). Il suo compito è quello di liberare il servizio fiscale dalle pesanti ingerenze politiche e rimuovere i funzionari incapaci nel quadro delle riforme previste in questa operazione di salvataggio per tenere a galla la Grecia.

In precedenza, come capo del servizio dati del ministero delle Finanze, ha introdotto innovazioni quali il pagamento online della tasse di circolazione. Theoharis è un utente appassionato di Twitter - dove si è descritto come «una scimmia dell'It - e che i contribuenti greci hanno cominciato a conoscere da quando appare nei talkshow televisivi.
«Il bilancio e il piano di salvataggio fissa obiettivi chiari. Tutti saranno controllati ogni trimestre se hanno raggiunto gli obiettivi», ha detto Theoharis in un'intervista nel suo modesto ufficio modesto al ministero delle Finanze davanti a piazza Syntgma.

La sua nomina dimostra la consapevolezza che l'informatizzazione dell'antiquata amministrazione fiscale greca e il controllo incrociato dei dati sparsi in vari archivi sono la chiave per combattere su larga scala la frode fiscale, uno sport nazionale in Grecia. Un sistema che si intreccia alla corruzione: alcuni apparteneti alla cosiddetta lista Lagarde, duemila contribuenti greci che hanno aperto un conto all'insaputa del fisco greco presso la sede Hsbc di Ginevra in Svizzera, sono gli stessi accusati con sentenza di giudici tedeschi di aver percepito le tangenti da parte della Siemens, durante i lavori per le Olimpiadi del 2004. La corruzione si intreccia con l'evasione fiscale e la fuga di capitali all'estero. Un fenomeno che inquina l'economia locale e impoverisce il Paese arricchendone solo poche elitè.

La Grecia ha finora deluso i suoi creditori sulla riforma rdella riscossione delle entrate. In un rapporto del mese scorso, il Fondo monetario internazionale ha detto che i «i benestanti e i lavoratori autonomi continuano a evadere le tasse su scala stupefacente».
La classe media composta da salariati e pensionati, la più colpita dai sei anni di recessione (rappresenta il 70% del totale delle entrate del reddito delle persone fisiche), ha approfondito un senso di ingiustizia e di risentimento contro il governo Samaras schierato con la Ue e l'Fmi.

Nel 2011, circa quattro su10 contribuenti ha dichiarato redditi annui al di sotto della soglia di povertà pari a 6.600 euro per persone singole o pari a 13.800 euro per quattro membri delle famiglia. Più del 90% di tutte le imprese dichiarano perdite o profitti sotto i 10mila euro al mese. Anche prima della crisi e in pieno boom economico nel 2007, un piccolo 0,1 per cento delle imprese rappresentavano oltre la metà del totale degli utili.
Su pressione della UE e dell'FMI, la Grecia sta cercando di rivedere un sistema di controllo fortemente inquinato e corrotto.

Il sistema è volutamente complesso così da poter far scattare controlli arbitrari da parte del fisco senza nessuna certezza per il contribunete onesto che così è costretto a pagare i corrotti.

Il Fmi ha dichiarato che la giungla di carta e di burocrazia del sistema fiscale distrae le forze dei pochi controlli che non si concentrano su i ricchi evesori potenziali ma si occupano di bagatelle senza senso.

La battagli intrapresa da Theoharis sarà dura anche perché molti impiegati del fisco si sono visti tagliare i salari del 30% e ora non fannno più praticamente nessun controllo. Senza contare le resistenze politiche e dei corrotti, che naturalmente vogliono che il sistema continui come prima.

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