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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 06:38.

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GIAPPONE
Pil ancora giù, -0,1%
nel quarto trimestre
Il Giappone resta in recessione: il Pil si è contratto dello 0,1% tra ottobre e dicembre rispetto ai tre mesi precedenti, segnando una flessione annualizzata dello 0,4%. I due dati, negativi per il terzo trimestre di fila, giungono a sorpresa viste le stime di crescita pari, rispettivamente, allo 0,2% e 0,4-0,6%, e confermano il peso del rallentamento dell'economia mondiale su quella nipponica. Nell'intero 2012 il Pil ha fatto segnare però un incremento dell'1,9%, primo rialzo in due anni.
FRANCIA
I medici aprono
all'eutanasia
Il Consiglio Nazionale francese dell'ordine dei medici ha acconsentito, per la prima volta, alla «sedazione terminale» per pazienti in fin di vita che abbiano fatto «richieste persistenti, lucide e ripetute». L'Ordine - che invoca «un dovere umanitario» senza menzionare esplicitamente il termine «eutanasia» - auspica tuttavia che la pratica venga limitata a situazioni eccezionali come «agonie prolungate» o «dolori insopportabili», sulle quali la legge attuale non fornisce alcuna indicazione.
TUNISIA
Il premier: governo
domani o mi dimetto
Il primo ministro tunisino Hamadi Jebali (nella foto) ha ribadito che domani sarà l'ultimo giorno utile per la formazione del suo nuovo governo. Nel caso in cui venisse respinto, Jebali presenterà le sue dimissioni al presidente della repubblica tunisina, Moncef Marzouk. Da una settimana il premier cerca appoggi politici per la formazione di un governo tecnico, in seguito all'assassinio del leader dell'opposizione Chokri Belaid, trovando forti resistenze proprio da parte del suo partito, Ennahda.
SIRIA
Kerry: forse
già 90mila vittime
Il nuovo segretario di stato americano John Kerry ha detto che il bilancio delle vittime della guerra in Siria potrebbe aver toccato quota 90mila. La cifra gli sarebbe stata fornita dal principe saudita, Saud al-Faisal. «Ho avuto occasione di parlare con il ministro degli Esteri dell'Arabia saudita. La prima cosa che mi ha detto è che la stima delle persone uccise in Siria è di circa 90mila», un bilancio molto più pesante di quello fornito dalle Nazioni unite, che si ferma a 70mila. Il capo della diplomazia americana ha parlato di una «situazione umanitaria disastrosa», un tema che sarà in cima all'agenda dei lavori del suo prossimo incontro con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon.

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