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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 22:51.

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Silvio Scaglia (ImagoEconomica)Silvio Scaglia (ImagoEconomica)

Venticinque condanne per un totale di 178 anni. I pm della Procura di Roma, al termine di una requisitoria durata quattro udienze, hanno quantificato la richieste di pena per gli imputati del processo su un presunto maxiriciclaggio da due miliardi di euro. La Procura ha chiesto di condannare, tra gli altri, a 7 anni di reclusione il fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia e a 16 anni il manager Gennaro Mokbel, a 7 anni l'ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli.

Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e i sostituti Francesca Passaniti, Giovanni Bombardieri e Giovanni Di Leo, titolari del procedimento, contestano agli imputati, a seconda delle posizioni, i reati di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio, l'intestazione fittizia di beni, l'evasione fiscale, il reinvestimento di proventi illeciti e delitti contro la pubblica amministrazione.

I magistrati hanno sollecitato, inoltre, una pena a 9 anni per la moglie di Mokbel, Giorgia Ricci, e a 9 anni per l'ex ufficiale della Guardia di Finanza Luca Berriola. Per Carlo Focarelli, descritto dall'accusa come una delle menti del maxiriciclaggio, la Procura ha chiesto una condanna a 14 anni mentre per l'avvocato Paolo Colosimo sollecitata una pena a 7 anni.
«Allo Stato italiano - hanno ribadito di fronte alla I sezione penale i pubblici ministeri - sono stati rubati centinaia di milioni di euro. Non va dimenticato che i fatti descritti in questo processo hanno inciso sul bilancio dell'Unione europea. I soggetti che hanno ordito questa vicenda, sicuramente Gennaro Mokbel e Carlo Focarelli, hanno contravvenuto ad ogni regola, denotando una mancanza assoluta di rispetto per la legge».

Così il pm Giovanni Bombardieri ha detto subito prima di fare il lungo elenco di richieste di pene per il processo sulla maxi truffa all'Iva che ha coinvolto ex dirigenti delle società Fastweb e Telecom Italia Sparkle.
Una "frode colossale" che è durata oltre 10 anni in cui «tutto è stato costruito a tavolino» che andava avanti «passando sopra il destino delle aziende coinvolte ed aprendo e chiudendo società a seconda del bisogno».

Ma sulla richiesta di condanna i legali di Scaglia, gli avvocati Carlo Federico Grosso e Antonio Fiorella, hanno commentato che nel «nel corso di questi due anni di processo non è emersa nessuna prova documentale né testimonianza diretta od indiretta che coinvolga Silvio Scaglia nei presunti capi di accusa. Anzi il quadro probatorio dà una chiara indicazione che l'azienda ed i vertici stessi siano stati raggirati».

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