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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 12:33.
Dio e il mondo. Il titolo di un famoso libro-intervista di Joseph Ratzinger si presta in modo efficace a riassumere oggi quello che è stato il programma spirituale del pontificato di Benedetto XVI: rendere Dio visibile nel buio della società contemporanea, ridare voce, calore e concretezza alla parola-logos che tutto spiega, chiarisce e illumina di senso. Declinata attraverso un dialogo incessante tra la teologia e la cultura, tra la fede e la ragione, questa visione ha cercato di permeare ogni dimensione dell'esistenza. «La fede - è il tema al quale il Papa ha dedicato gli ultimi mesi del suo magistero - non è un fatto che interessa solamente la nostra intelligenza, l'area del sapere intellettuale, ma è un cambiamento che coinvolge la vita, tutto noi stessi: sentimento, cuore, intelligenza, volontà, corporeità, emozioni, relazioni umane». Quella stessa vita che, soprattutto in Europa, è invece attratta in un campo gravitazionale dove i valori sono di segno opposto rispetto a quelli promossi dal Pontefice. Dall'amore alla famiglia, dall'economia alla giustizia, dalle tensioni nella Chiesa alle nuove tecnologie di comunicazione, in questa pagina proponiamo una rilettura, attraverso alcune parole chiave, delle riflessioni e degli interventi con i quali di Benedetto XVI ha provato a riattivare una sintonia tra il linguaggio di Dio e la capacità di ascolto, sempre più debole, del mondo.
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