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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 09:14.

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Il fondo azzurro riparte ancora una volta dal suo monumento che l'età non riesce a scalfire: Giorgio Di Centa, 40 anni, il migliore dei nostri nell'ultimo Tour de Ski. Ottavo dopo 90 km corsi in tre Nazioni, culminati con la scalata sull'Alpe del Cermis, Di Centa è pronto a scattare nuovamente in Val di Fiemme per le gare mondiali. Il portabandiera per l'Italia, tuttavia, sarà la saltatrice Elena Runggaldier, l'altoatesina di 22 anni che nel 2011 ha conquistato uno storico argento dal trampolino di Oslo. Dunque spazio alle giovani promesse di una disciplina semi sconosciuta in Italia, il salto con gli sci, che compone il trio iridato insieme al tradizionalissimo fondo e alla combinata nordica (e qui puntiamo tutto sul bronzo olimpico Alessandro Pittin, purtroppo in ritardo di preparazione causa infortuni).

La Val di Fiemme assegnerà domani le prime medaglie proprio nello sci nordico, con le gare sprint a tecnica classica. Sono sempre state un tabù per i nostri fondisti, fin quando Federico Pellegrino s'è piazzato terzo in Coppa del mondo a Davos, giusto alla vigilia dei mondiali casalinghi. Solo due azzurri erano riusciti a salire sul podio in questa competizione, una dozzina d'anni fa: Fabio May primo nel '99 a Engelberg, imitato nel 2000 da Giorgio Di Centa, terzo nella stessa località. Pellegrino, ventiduenne valdostano, fresco di titolo mondiale under 23 a Liberec nello sprint sempre a tecnica classica, è sicuramente in lizza per una medaglia. Grazie soprattutto alla sua polivalenza, ormai capace di attaccare al massimo sia nel passo alternato sia in quello pattinato. Anche David Hofer può lottare al vertice. Il trentenne bolzanino ha centrato da poco il primo podio individuale, terzo nello sprint a tecnica libera di Sochi, sulla pista che regalerà i prossimi allori olimpici.

Per Di Centa è il nono mondiale, quello del vecchio leone agguerrito, esperto, sempre a caccia di un risultato prestigioso che può valere il quinto centro iridato della carriera. L'ultimo ottenuto nel 2009 a Liberec nella prova a inseguimento. Andare a medaglia in Val di Fiemme sarebbe il massimo dopo i trionfi olimpici di Torino 2006. Bisognerebbe ripescare quella condizione magica, buttando il cuore oltre la vecchiaia. Ha sfiorato il podio nella 15 km a tecnica classica del Tour de Ski. In classifica generale di Coppa del mondo è undicesimo, il più avanti degli azzurri. Sempre lui, aspettando che i giovani esplodano del tutto. Infine Roland Clara cercherà di riscattare un Tour de Ski sfortunato, chiuso al trentesimo posto, solo parzialmente tamponato con l'ottima prestazione sulle pendenze da brivido del Cermis (terzo tempo di tappa). Ancora più difficile trovare un acuto nel fondo femminile, totalmente in fase di ricambio generazionale. La più in forma è Debora Agreiter, un argento e un bronzo per lei ai mondiali juniores disputati a gennaio.

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