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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2013 alle ore 17:10.

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Mariano Rajoy tenta di rilanciare l'azione del suo Governo, di aprire una nuova fase, quella della crescita e del sostegno alle imprese e all'occupazione. Promette agevolazioni fiscali per le aziende che assumono giovani, garantisce un regime speciale di "Iva per cassa" per le piccole imprese e per gli autonomi.
Assediato più dagli scioperi quotidiani e dalla protesta che monta nelle piazze che dall'opposizione socialista, più debole che mai a causa degli scandali di corruzione che coinvolgono il suo Partito popolare, il premier conservatore si è presentato oggi in Parlamento per il tradizionale Dibattito sullo stato della Nazione rivendicando le riforme realizzate - quella del mercato del lavoro e quella del sistema bancario - e il risanamento del bilancio pubblico attuato nel suo primo anno alla Moncloa: secondo il primo ministro spagnolo nel 2012 il deficit pubblico è stato ridotto al 7% del Pil, con un calo pari a 21 miliardi che tuttavia non ha permesso a Madrid di centrare il target del 6,3% concordato con i partner europei.
Dopo l'austerity - voluta da Bruxelles e inevitabile considerando la perdita di credibilità sui mercati della Spagna che la scorsa estate è stata a un passo dal default - Rajoy ha annunciato un piano per rilanciare l'economia iberica ancora in piena recessione.
«Abbiamo compiuto il nostro dovere: evitare il naufragio che minacciava il nostro Paese e avviare, senza perdere un solo minuto, le riforme necessarie per il nostro sistema produttivo», ha detto Rajoy. «Non è stato né facile né piacevole ma non tutti l'hanno capito», ha spiegato il leader popolare sottolineando i progressi fatti: «Tra gli osservatori internazionali nessuno avrebbe scommesso sulla Spagna solo un anno fa. Nessuno. Mentre oggi tutti sono concordi nel sostenere che la Spagna può farcela, che la nostra economia si riprenderà».
Le due misure più incisive proposte oggi da Rajoy sono agevolazione fiscali alle imprese. La prima studiata per «sconfiggere il nemico più pericoloso, la disoccupazione» riguarda le agevolazione per le imprese che assumono giovani: «Favoriremo i contratti part-time per i dipendenti con meno di 30 anni con una riduzione del 75% degli oneri sociali per le imprese con più di 250 dipendenti e del 100% per quelle più piccole. E questo fino a quando il tasso di disoccupazione non scenderà sotto il 15% dall'attuale 26%». La seconda ha l'obiettivo di dare ossigeno alle piccole attività in piena crisi: «Approveremo un regime speciale dell'Iva che dal 2014 permetterà alle pmi e agli autonomi di non pagare l'Iva sulle fatture che non hanno incassato interamente. Un sostegno che sarà dato a tutte le attività con un giro d'affari inferiore ai due milioni di euro».
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