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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2013 alle ore 19:50.

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Nella foto i disagi nel trasporto pubblico napoletano del 30 gennaio scorso dovuti al blocco degli autobus dell'Anm-Azienda Napoletana Mobilità per mancanza di gasolio (Ansa)Nella foto i disagi nel trasporto pubblico napoletano del 30 gennaio scorso dovuti al blocco degli autobus dell'Anm-Azienda Napoletana Mobilità per mancanza di gasolio (Ansa)

Il Comune di Napoli, dopo il blocco degli autobus del 30 gennaio scorso, passa al contrattacco.

La controllata Anm ha predisposto gli atti per avviare un'azione di risoluzione contrattuale contro la Gaffoil snc, fornitrice di gasolio, con tanto di richiesta di risarcimento danni, sofferti a causa della forzata interruzione del servizio di trasporto pubblico «imputabile - si legge nel comunicato del comune - alla condotta inadempiente della ditta fornitrice del carburante». La stessa Anm , inoltre, presenterà, nelle prossime ore, alla Procura della Repubblica di Napoli, una denuncia per inadempimento nelle pubbliche forniture e interruzione di pubblico servizio.

E non è finita. Il Comune annuncia che «interverrà, attraverso la sua Avvocatura, nel giudizio civile per risoluzione contrattuale promosso dalla sua azienda partecipata, per richiedere un cospicuo risarcimento dei danni all'immagine dell'ente con riferimento all'eco mediatica che tale vicenda ha suscitato». L'amministrazione stessa, infatti, nei giorni della paralisi del trasporto pubblico a Napoli è stata indicata, come responsabile del disservizio arrecato agli utenti, disservizio considerato da stampa, cittadini e opinione pubblica come diretta conseguenza della crisi finanziaria dell'ente.

L'azione civile viene incentrata sulla risoluzione del contratto con Gaffoil snc poiché avrebbe violato l'art 4.2 del Capitolato tecnico, effettuando forniture di carburante in ritardo rispetto al tempo stabilito in contratto (24 ore) ed in quantità inferiore al fabbisogno richiesto dall'Anm. «Un comportamento - secondo i ricorrenti - privo di alcuna plausibile giustificazione dal punto di vista della legge e del contratto: il ritardo nei pagamenti contestato dalla società fornitrice all'Anm, infatti, non avrebbe potuto motivare alcun ritardo o irregolarità nella fornitura, bensì unicamente la richiesta di interessi moratori, come previsto dal contratto e dalla legge. In precedenti casi di breve ritardo nel pagamento, del resto, sono stati regolarmente corrisposti gli interessi alla ditta fornitrice Gaffoil da parte dell'Anm». D'altro canto, l'Anm ha valutato l'esistenza di una volontà finalizzata ad impedire il regolare funzionamento del servizio pubblico dei trasportie, pertanto e' pronta a contestare l'inadempimento di pubbliche forniture (art.355 Codice penale) e interruzione di pubblico servizio (art.340 Cp), . Quest'ultimo avrebbe prodotto, secondo la partecipata comunale, un turbamento grave alla regolarità della attività di trasporto poiché i mezzi non hanno potuto circolare.

Il 29 e il 30 gennaio Napoli si è paralizzata a causa del blocco degli autobus dell'Anm, azienda controllata dal Comune. E la motivazione offerta è stata l'impossibilità di rifornire gli autobus di gasolio. Il fatto si inquadra in una generale crisi dei trasporti regionali che si trascina ormai da più' di un anno, perni debiti accumulati dalle società del settore, con ripercussioni gravi sul servizio offerto. E sulla sopravvivenza delle aziende: basti pensare che in pochi mesi si è registrato il fallimento di aziende di Caserta, Salerno e Benevento, oltre a quello dell'Eav Bus, altra azienda regionale di trasporto pubblico su gomma.

L'amministrazione comunale guidata da De Magistris ha però subito denunciato un tentativo di «sabotaggio» da parte della impresa fornitrice di gasolio, e sulla base di questa convinzione oggi si spinge fino a promuovere una serie di azioni giudiziarie.

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