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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2013 alle ore 06:40.

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Si fa sempre più concreta l'ipotesi di inizio del Conclave in una data anticipata rispetto al 15 marzo, termine "minimo" previsto delle leggi vaticane in vigore. Ieri padre Federico Lombardi ha detto che «il Papa sta prendendo in considerazione la pubblicazione di un Motu proprio» per precisare alcuni punti sul Conclave. «Non so se riterrà necessario fare una precisazione sulla questione del tempo dell'inizio» ha tenuto a precisare il portavoce vaticano, ma in ogni caso la questione è ormai sul tappeto. Il tema era stato affrontato dallo stesso Lombardi sabato scorso, quando non aveva escluso tempi più stretti.

Infatti la rinuncia del Papa ha aperto una situazione del tutto nuova (che deve essere giuridicamente risolta in diversi aspetti): la sede vacante - il periodo di assenza di un Papa - si apre senza dover celebrare i funerali, e oltretutto è già da diversi giorni che è noto che si dovrà tenere un Conclave. In sostanza, quindi, i 117 cardinali elettori questa volta hanno molto più tempo a disposizione per arrivare a Roma ed è verosimile che il 28 febbraio - giorno in cui Benedetto XVI lascerà il Palazzo Apostolico con un saluto proprio al Sacro Collegio nella Sala Clementina - i porporati siano già tutti a Roma. Da qui l'esigenza di accelerare i tempi, sollecitata soprattutto da gli ambienti di Curia, ma che ha già trovato delle opposizioni, come quelle dei cardinali di New York e Parigi, Dolan e Vingt-Trois: rispetto al 15 circolano le ipotesi del 10 marzo, o addirittura dell'8. Ma le regole attuali - stabilite nella costituzione emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 - sono interpretate come rigide: il Conclave non può aprirsi prima di 15 giorni, e al massimo entro 20. Ecco allora la necessità di un intervento legislativo - anticipato da Vatican Insider - che può fare solo il Papa nel pieno dei suoi poteri, quindi entro le 20 del 28 febbraio.

«Se e quando il documento verrà pubblicato lo vedremo. A me risultava, ad esempio, lo studio di qualche punto di dettaglio per la piena armonizzazione con un altro documento che riguarda il Conclave, cioè l'Ordo Rituum Conclavis. In ogni caso la questione - ha detto Lombardi - dipende dalla valutazione del Papa e se vi sarà questo documento verrà reso noto nel modo opportuno».

Ma è proprio necessario? Secondo Ambrogio Piazzoni, vice prefetto della Biblioteca Apostolica, dal momento che la norma parla di attesa dell'arrivo dei cardinali «questo potrebbe significare che se gli altri cardinali sono a Roma non ci sarebbe nulla da attendere». Ad ogni modo, «fino alle ore 19.59 del 28 febbraio può arrivare una norma del Pontefice. Fino a quel momento l'interpretazione della legge la può dare soltanto il Papa». Inoltre - ha precisato - se vi fossero di cardinali "ritardatari" sarebbero ammessi al Conclave anche dopo l'inizio dei lavori «se arrivano a Conclave iniziato, ma non ancora terminato», ha detto Piazzoni citando la relativa norma contenuta nella costituzione in vigore Universi Dominici Gregis.

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