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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2013 alle ore 14:33.
«Attenzione, motu proprio o meno, la data di inizio del Conclave viene stabilita dalla congregazione dei cardinali in sede vacante. Ognuno può fare le sue ipotesi e tirare a indovinare, ma non esiste una possibilità di dire un anticipo di data prima di una decisione da parte della congregazione dei cardinali». Lo ha precisato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, nel corso di un briefing nella sala stampa vaticana.
C'è molta cautela in Vaticano sull'argomento, ma si inizia a ragionare concretamente sulla possibilità di anticipare di qualche giorno, anche di una settimana, l'extra omnes che, a norma della relativa Costituzione Apostolica, dovrebbe invece avvenire non prima di 15 e non oltre 20 giorni dall'inizio della Sede Vacante.
Padre Lombardi ha anche annunciato la possibilità che il Papa promulghi un "motu proprio" per chiarire alcuni aspetti del Conclave, anche se non è detto che tra questi ci sia proprio la questione "inizio". Intanto, però, la possibilità di un Conclave anticipato, l'attesa per una successione in qualche modo eccezionale e le speculazioni sulla nomina di un Pontefice non europeo, rimbalzano sulla stampa internazionale che, nel frattempo, torna anche sulla figura di Benedetto XVI, il "Papa provvisorio".
Il Papa incontrerà e saluterà personalmente tutti i cardinali presenti a Roma giovedì 28 febbraio alle ore 11 nella Sala Clementina. Lo ha annunciato Padre Lombardi, leggendo la notificazione della Prefettura della Casa pontificia.
Le dimissioni di Benedetto XVI continuano a fare discutere
Le dimissioni di Benedetto XVI continuano comunque a fare discutere, e secondo il direttore di Tv2000, Dino Boffo, la decisione del Papa di lasciare avrebbe l'obiettivo di «porre fine a una gestione del potere che può scandalizzare gli ultimi e gli umili».«Io penso che la Santa Sede debba liberarsi del vizio infame delle lettere anonime senza firme e senza mittenti», ha detto Boffo, commentando le indiscrezioni di Panorama circa il dossier dei tre cardinali ispettori Herranz, Tomko e De Giorgi, precisando però di non conoscerne il contenuto.
«Non aspettatevi commenti, smentite o conferme di quanto venga detto su questo tema», ha replicato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in merito a indiscrezioni di stampa sul contenuto del rapporto che i cardinali Julian Herranz, Salvatore De Giorgi e Josef Tomko hanno consegnato nei mesi scorsi al Papa dopo un'indagine riservata sulla fuga di documenti della Santa Sede (Vatilekas).
Relazioni con i lefebvriani
«In queste circostanze straordinarie, le disposizioni relative ai rapporti con la Fraternità sacerdotale San Pio X vengono affidate dal Santo Padre al prossimo Papa». Così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in merito all'annosa trattativa della Santa Sede per fare rientrare i lefebvriani nella Chiesa cattolica dopo lo "scisma" degli anni Ottanta. «Non è da aspettare in questi giorni una definizione dei rapporti con i Lefebvriani».
I vescovi tedeschi: sì alla pillola del giorno nei casi di stupro
Intanto, la conferenza episcopale tedesca ha decretato che le cliniche cattoliche possano somministrare la pillola del giorno dopo nei casi di donne che abbiano subito violenza sessuale, se il farmaco evita la fecondazione e non provoca l'aborto.
I cardinali elettori saranno 116, assente l'indonesiano Darmaatmadja
Asianews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, rivela che saranno 116 e non 117, come previsto dall'elenco ufficiale, i cardinali elettori che dovranno scegliere il futuro pontefice dopo la rinuncia di Benedetto XVI». Il 78enne cardinale indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo emerito di Jakarta infatti non sarà presente - per scelta «libera e personale» - a causa dei suoi problemi di salute fisica. Raggiunto al telefono alla Jesuit Emmaus House, una casa di riposo per sacerdoti e prelati anziani a Ungaran, il porporato ha sottolineato il «progressivo deterioramento» delle condizioni fisiche da quando ha lasciato l'arcidiocesi della capitale due anni fa, per raggiunti limiti di età. Il quorum per eleggere il nuovo Papa - due terzi dei presenti - resta comunque a 78 voti.
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