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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2013 alle ore 19:43.

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Nel documento di richiesta di archiviazione per Margherita Agnelli, nell'ambito dell'inchiesta sull'eredità di Gianni Agnelli, spunta un conto "segreto" da un miliardo di euro dell'avvocato in Svizzera. A rivelarlo ai pm sarebbe stato Paolo Revelli, ex managing director di Morgan Stanley, sentito dagli inquirenti come
testimone il 21 dicembre 2009.

«Questi ha affermato - scrivono i pm - di avere sempre saputo che presso la filiale di Zurigo esisteva una provvista direttamente riferibile all'avvocato Giovanni Agnelli per una cifra compresa fra gli 800 e il miliardo di euro, fiduciariamente intestata e detenuta
attraverso molteplici conti da Siegfried Maron (uno dei consulenti personali dell'avvocato per la gestione del patrimonio)».

Oggi la procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Margherita Agnelli e per gli avvocati Charles Poncet ed Emanuele Gamna, indagati nell'ambito di un
"capitolo" sulla eredità di Gianni Agnelli. Margherita Agnelli e Poncet erano accusati di tentata estorsione ai danni di Gamna accusato, a sua volta, di falso in scrittura privata.

Stando a una prima ricostruzione della procura, Margherita Agnelli e Poncet avrebbero fatto pressioni su Gamna minacciando una denuncia per evasione con lo scopo di fargli firmare un documento in cui riconosceva di aver lavorato non per lei, ma a favore di Gianluigi Gabetti e Franz Grande Stevens per pilotare i fondi neri dell'eredità Agnelli verso il figlio di Margherita, John Elkann.

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