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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 13:28.

Chiuso il mercato, evviva il mercato. Si perché se le serrande si chiudono per quest'anno, ovvio che l'attenzione sul tema si sposta solo di qualche mese, a giugno, quando sapremo se l'anello di campione si sarà spostato o meno dalle dita di LeBron&C. A quel punto, i nomi caldi di questa fine febbraio (da Kevin Garnett, a Josh Smith, allo stesso Bargnani) torneranno in pista, in attesa di qualche trade che possa davvero incidere sugli equilibri al vertice. Ad oggi, infatti, difficile immaginare un'alternativa a Miami, visto il complesso d'inferiorità sviluppato dai Thunder nei confronti degli Heat, i limiti anagrafici degli Spurs, la travagliata annata dei Lakers e il processo di crescita dei Clippers ancora in atto (come testimonia il netto 90-116 casalingo subìto in nottata proprio da San Antonio).
Le ultimissime – A confermare la sensazione sopra descritta, il risultato che arriva nella notte da Miami, con gli Heat che asfaltano i Bulls (86-67; James 26p+12r+7a; Belinelli 3p e 3 perse), pure considerati tra le più credibili alternative ai campioni a Est. Fatto sta che senza Derrick Rose il confronto oggi neppure si pone, soprattutto se ipotizzato in una serie playoff, dove la certificata 'leggerezza' degli Heat sottocanestro (ma "Birdman" Andersen ha portato un bel po' di fisicità e intensità da quelle parti...) viene compensata dall'intensità a tutto campo di LeBron. E "Il Prescelto", come già fatto lo scorso anno, potrebbe ben fare per i due mesi di post-season (anche) quel lavoro in post basso improponibile, al contrario, sui tempi lunghi della stagione regolare.
Rose con molte spine – A proposito del play di Chicago, Mvp stagionale due anni fa. Alle prese con la lungodegenza dopo il crack a un ginocchio a inizio playoff, lo scorso anno, il leader naturale dei Bulls non fa chiarezza sui tempi del suo ritorno in campo. Prima si ipotizzava fosse out per l'annata, da qualche giorno invece fa allenamenti e riscaldamento con la squadra, anche se solo un paio di settimane lo stesso Rose aveva dichiarato che, pur di tornare al 100%, sarebbe stato disposto a saltare l'intera stagione. A infiammare lo spogliatoio dei Tori, inoltre, l'intervista rilasciata dal fratello di Derrick, Reggie Rose a Espn-Chicago, con aperte critiche all'immobilismo della franchigia sul mercato . Sul parquet poi, la netta sconfitta condita da 27 palle perse e il 37% al tiro non ha certo contribuito a rasserenare gli animi
Colpo Bucks – Tornando al mercato, il colpo dell'ultima giornata è stato di Milwaukee, che dopo aver visto sfumare all'ultimo secondo l'affare con Atlanta per Josh Smith (rifiutati Ekpe Udoh, Luc Mbah-Moute, Beno Udrih e una scelta al primo giro) ha preso J.J. Redick da Orlando, senza dover rinunciare a Monta Ellis. I Magic cedono la loro guardia da 15,1 punti di media (col 39% da 3) in scadenza di contratto in cambio di Doron Lamb, Beno Udrih e Tobias Harris. Milwaukee nello scambio ottiene anche Gustavo Ayon e Ish Smith: i Bucks in estate dovranno però rifirmare Redick, che punta a ottenere un quinquennale da 40 milioni. Orlando ha anche spedito a Charlotte Josh McRoberts in cambio di Hackim Warrick, con cui lavorerà alla risoluzione del contratto
Garnett resta a Boston – C'hanno provato in tutti i modi, per avviare da subito la rifondazione di un roster anziano e falcidiato dagli infortuni (Rondo, Sullinger e Barbosa out per la stagione). Ma i Celtics non sono riusciti a convincere Kevin Garnett a accettare la cessione ai Clippers, (dopo che si era a lungo parlato dei Lakers...) in cambio di Bledsoe e DeAndre Jordan. Resta anche l'altro "big" veterano Paul Pierce. E allora il g.m Danny Ainge rinforza il reparto guardie con l'arrivo da Washington di Jordan Crawford (13p di media). Nella capitale vanno proprio Barbosa e Collins
Mago canadese – Resta a Toronto, almeno per ora, Andrea Bargnani. Ma più che di fiducia rinnovata, si tratta di mancanza di tempo e opportunità . "Non c'è stata l'occasione per ottenere qualcosa di buono ", ha detto il g.m. dei Raptors Bryan Colangelo. Come dire che l'avventura canadese del Mago sembra al capolinea. I Raptors riproveranno a scambiarlo in estate, magari tornando a offrire ai Lakers lo scambio con Pau Gasol. Intanto, con l'arrivo di Rudy Gay e il consolidamento del ruolo di DeRozan, Bargnani è diventato la terza opzione offensiva dei Raptors. Situazione cui sta facendo fatica ad adattarsi. Ma dopo i tanti infortuni e incomprensioni tecniche di queste ultime due stagioni, il "Mago" deve puntare soprattutto a accumulare minuti gioco buoni per recuperare condizione e ritmo. Elementi indispensabili per pensare a un futuro lontano da Toronto
Canta il Gallo – Tutt'altro clima si respira dalle parti di Denver, e quindi a casa Gallinari. Danilo n'ha rifilati 26 pure ai Celtics nella vittoria casalinga dei Nuggets (97-90), viaggia sui 17 di media, (conditi da quasi 6 rimbalzi e 3 assist), ed è ormai uomo-cardine per gli assetti di coach Karl. Con le "Pepite" che si candidano al ruolo di mine vaganti nella post-season a Ovest
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