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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 14:08.

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«Oggi che abbiamo le carte in regola posso andare a Bruxelles a chiedere se necessario un po' di disavanzo». Lo ha confidato Mario Monti, a Firenze in quest'ultimo giorno di campagna elettorale. Il professore ha ricordato di non essere «una persona che vuole restare a tutti i costi in politica». «Al governo - ha aggiunto il professore - abbiamo eseguito ciò che Berlusconi aveva promesso». Per quanto riguarda i grillini, ha chiarito: «Chi vuole bombardare le istituzioni fallirà» e che «il voto utile non può certo essere quello ai populismi distruttivi». Infine, una battuta sul "voto utile". Secondo il premier uscente, «non può essere quello a una sinistra ancora prigioniera di gabbie ideologiche e di un'idea antica del paese. E di una destra che torna a promettere una società dove tutto è consentito, un Paese all'insegna del liberi tutti e del liberale nessuno, delle tante libertà che mortificano gli italiani».

Da Ue fine recessione e correzione deficit
«La Commissione Europea di Bruxelles - ha ricordato il professore - questa mattina ha annunciato due cose. Una che per l'Italia é prevista l'uscita dalla recessione a partire dalla metà del 2013. Il tunnel c'era, era lungo e lo sapevamo, anche se ci si sforzava per dare una speranza. Due, la Commissione Europea ha detto che l'Italia ha corretto il deficit di bilancio nei tempi stabiliti che anche nei prossimi anni rispetterà gli obiettivi».

Destra e sinistra offrono rimborsi sulle spalle degli italiani
«Destra e sinistra - ha attaccato il presidente del Consiglio uscente - che faticano a tagliare i costi della politica offrono ora, in campagna elettorale, ticket gratuiti e rimborsi fiscali perchè vogliono guadagnarsi un altro giro sulle spalle dei cittadini italiani e dei loro figli».

Precarietà, la terapia d'urto in quattro punti dei centristi
A Firenze, Monti è tornato anche sul "pacchetto d'urto" contro la precarietà che costituirà una delle priorità di governo dei centristi, imperniato su quattro misure. La terapia vede al primo punto, il taglio del «costo del lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, eliminare da subito dall'Irap il costo del lavoro di nuovi assunti e dimezzare e mettere a carico dello stato i contributi previdenziali». Monti ha aggiunto che, in secondo tempo si lavorerà per «moltiplicare i contratti di apprendistato, eliminando i contributi sociali a carico del datore di lavoro per le imprese con più di nove dipendenti». Terzo punto - ha aggiunto - sarà il raddoppiamento del numero di posti concretamente fruibili negli asili nido. Quarto, «sperimentare un nuovo contratto a tempo indeterminato più flessibile per i nuovi assunti». «Questo pacchetto d'urto - ha assicurato Monti - non è una promessa elettorale ma conseguenza del lavoro fatto in questi quindici mesi».

Camusso (Cgil): prioritario abolire norma su contratti aziendali in deroga
Come immaginabile, le priorità per il lavoro di Monti non sono quelle di Susanna Camusso. Per la leader della Cgil, «uno dei provvedimenti dei primi 100 giorni» del nuovo Governo dovrebbe essere l'abrogazione dell'articolo 8, riferendosi così alla norma - introdotta dal Governo Berlusconi - che prevede la possibilità di derogare con la contrattazione aziendale norme di contratti collettivi. «Sarebbe un segnale necessario per ripristinare una normalità nei rapporti un pò alterati tra politica e rappresentanza sociale", ha sottolineato.

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