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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2013 alle ore 08:19.
CITTÀ DEL VATICANO
Gli ultimi giorni del pontificato di Benedetto XVI segnano una crescita vertiginosa della tensione, sicuramente interna ma anche dei Sacri Palazzi verso l'opinione pubblica e i media. Il segno più evidente è la presa di posizione assunta ieri dalla Segreteria di Stato che in una nota ufficiale condanna il tentativo di condizionare i cardinali, in vista del Conclave, con la diffusione di presunte «notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni».
La nota, voluta personalmente dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone, arriva dopo tutte le ricostruzioni e indiscrezioni legate alla rinuncia del Papa, e a cui vengono legati i contenuti del dossier “top secret” su Vatileaks redatto dai tre cardinali che proprio domani Ratzinger riceverà in udienza. Inoltre sui media e nell'opinione pubblica è un crescendo di interesse sui cardinali ritenuti responsabili di presunte coperture alle vicende di pedofilia, primo tra tutti l'americano Roger Mahony, sul quale si concentrano pressioni esterne, ma anche di Curia, affinché non vada a Roma (ma lui ha confermato che sta partendo).
«La libertà del Collegio Cardinalizio, al quale spetta di provvedere, a norma del diritto, all'elezione del Romano Pontefice è sempre stata strenuamente difesa dalla Santa Sede, quale garanzia di una scelta che fosse basata su valutazioni rivolte unicamente al bene della Chiesa», dice la nota, che precisa: «Se in passato sono state le cosiddette potenze, cioè gli Stati, a cercare di far valere il proprio condizionamento nell'elezione del Papa, oggi si tenta di mettere in gioco il peso dell'opinione pubblica, spesso sulla base di valutazioni che non colgono l'aspetto tipicamente spirituale del momento che la Chiesa sta vivendo. È deplorevole che, con l'approssimarsi del tempo in cui avrà inizio il Conclave, si moltiplichi la diffusione di notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni». La dura (ed inusuale, visti anche le circostanze) presa di posizione «è spiegabile con un clima informativo dove c'è una evidente deriva negativa che si vuole mettere in rilievo» anche perché questa sta creando «disorientamento tra i fedeli ed un clima non sereno tra i cardinali all'avvicinarsi di un momento importante per la Chiesa come è quello del Conclave», ha affermato il portavoce padre Federico Lombardi.
Una presa di posizione che arriva alla vigilia dell'ultimo Angelus di Benedetto XVI e alla vigilia di altri appuntamenti importanti: oltre all'incontro con la commissione d'indagine, lunedì sarà promulgato il Motu Proprio che modifica alcune norme del Conclave, introducendo la possibilità di anticipo dei tempi. Ieri il papa ha concluso gli esercizi spirituali (ha ringraziato con parole particolarmente calorose il cardinale Gianfranco Ravasi) e ha incontrato in udienza per 20 minuti il capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «Pregherò per l'Italia», ha detto Ratzinger, e il capo dello Stato ha «manifestato al Papa non solo la gratitudine del popolo italiano» per la «vicinanza in momenti cruciali» e per suo magistero, ma anche ha assicurato «l'affetto con cui il popolo continuerà ad accompagnarlo nei prossimi anni».
Intanto secondo il Guardian il cardinale scozzese Keith ÒBrian, uno dei porporati che ha diritto di voto al Conclave, è stato accusato di «comportamento inappropriato» da tre sacerdoti e un ex sacerdote in Scozia. Ca. Mar.
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I «grandi elettori»
1
Tarcisio
Bertone
Segretario
di Stato
e Camerlengo
Salesiano, 78 anni, e cardinale dal 2003. Fidato collaboratore di Ratzinger è segretario di Stato vaticano dal 2006 e come camerlengo gestisce l'interregno.
2
Angelo
Sodano
Decano
del Collegio
cardinalizio
Cardinale dal 1991, 85 anni, come decano presiede le congregazioni generali dei cardinali che fungono da consultazioni in vista del conclave dove non sarà presente
3
Mauro
Piacenza
Prefetto della
Congregazione
per il clero
Nato a Genova nel 1944 è stato fatto cardinale nel novembre del 2010, un mese dopo essere diventato prefetto della Congregazione per il Clero
4
Giovanni
Battista Re
Prefetto
emerito della
Congregazione
per i Vescovi
È stato fatto cardinale nel 2001 da Giovanni Paolo II, 79 anni, sarà il cardinale decano all'interno della Cappella Sistina e quindi presiederà il Conclave come primus inter pares
5
Camillo
Ruini
Ex presidente
della Cei
È stato presidente della Conferenza episcopale italiana fino al 2007. Attualmente presiede la commissione su Medjugorje. Non sarà presente nel Conclave
6
Timothy
Dolan
Arcivescovo
di New York
È uno dei porporati americani più influenti (dopo gli italiani sono tra i più numerosi con 11 cardinali) è anche presidente della Conferenza episcopale americana
7
Jean-Louis
Tauran
Presidente
del Pontificio
Consiglio
per il Dialogo
Interreligioso
Francese, 69 anni, cardinale dal 2003 e lunga carriera diplomatica in vaticano. Dal 2007 è Presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso
8
André
Vingt-Trois
Arcivescovo
di Parigi
È stato fatto cardinale da Benedetto XVI nel 2007 quando è anche diventato presidente della Conferenza episcopale francese. È considerato un porporato influente