Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2013 alle ore 10:51.

My24

Come previsto da molti osservatori, il Papa ha emanato questa mattina il Motu Proprio che introduce alcune modifiche nelle procedure che regolano il conclave. Sempre oggi, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i tre cardinali della commissione d'inchiesta incaricata di fare luce sul caso Vatileaks, lo spagnolo Julian Herranz, lo slovacco Jozef Tomko e l'italiano Salvatore De Giorgi. Sono i cardinali che hanno consegnato nei mesi scorsi al Pontefice il rapporto sulle lotte intestine all'interno della Chiesa. Vicende che si intrecciano con le inchieste sugli abusi sessuali in alcuni casi coperti da personaggi di spicco delle gerarchie ecclesiastiche.

Conclusioni commissione Vatileaks «a disposizione del futuro Pontefice»
Tra gli ultimi atti del Papa dimissionario, confermati dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi nel corso del briefing con la stampa, anche la decisione di lasciare che gli atti dell'indagine su Vatileaks, «di cui solo il Papa è a conoscenza, siano a disposizione del futuro pontefice».

Sì all'anticipo del Conclave, Papa eletto con voto dei 2/3 dei votanti
Vari gli aspetti toccati dal documento che aggiorna la disciplina del Conclave. Riguardo al dovere del segreto sull'elezione del Papa, la pena della scomunica prevista per trasgredisce questo obbligo entra a far parte della formula di giuramento dei cardinali. Confermata poi la norma che impone il termine dei 15 giorni per la convocazione del Conclave in caso di sede vacante della sede apostolica, ma questo termine diventa derogabile. Al collegio dei cardinali è infatti «concessa la facoltà di anticipare l'inizio del conclave se consta la presenza di tutti i cardinali elettori» a Roma, «come pure di protrarre fino al massimo di 20 giorni». Per eleggere il nuovo Papa sarà necessario «almeno due terzi dei votanti, cioé con esclusione, in caso di ballottaggio, dei voti dei due candidati. A spiegare ai giornalisti i contenuti del Motu Proprio pubblicato oggi dal Vaticano, il vice camerlengo, monsignor LuigiCelata.

Le polemiche sulla partecipazione dei cardinali "chiacchierati"
Le polemiche in questi giorni si concentrano sulla partecipazione al Conclave di alcuni dei cardinali coinvolti in queste indagini. Nelle ultime ore l'arcivescovo di New York, cardinale Tim Dolan, ha difeso il diritto dell'ex arcivescovo di Los Angeles , cardinale Roger Mahony, accusato di aver coperto abusi nella sua diocesi. Sulla decisione di Benedetto XVI di rinunciare al pontificato, Dolan ha detto: «Ci sono tante voci e illazioni, a me piace pensare che quello del Santo Padre è stato uno straordinario atto di umiltà». Sul peso dello scandalo Vatileaks, invece, Dolan avverte: «Le insinuazioni rimangono insinuazioni, nulla può cambiare o appannare l'immagine che la gente ha del Papa».

Dolan (primate Usa): La chiesa non è in pericolo»
Intervistato dal Messaggero, Dolan assicura che la Chiesa non è in pericolo. «Siamo in un momento di passaggio, in termini di liturgia - ha spiegato - con la Quaresima, ma anche in termini reali tra un papa e l'altro. La Chiesa è sempre in bilico tra questi temi: il venerdì santo e la Pasqua; la vita e la morte, il peccato e la grazia, il buio e lo splendore. Un grande Papa del passato come Gregorio Magno ha detto «La Chiesa si trova in una posizione intermedia come l'aurora: c'è ancora la notte, e il suo compito è quello di indicare la direzione del giorno, e della luce».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi