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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2013 alle ore 06:38.

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I "segreti" di Vatileaks si affacciano fin dentro il Conclave. I tre cardinali incaricati da Benedetto XVI di indagare sulle fughe di notizie potranno riferire delle informazioni sul loro lavoro agli altri porporati negli incontri che precederanno il Conclave. La novità è stata annunciata ieri dal portavoce padre Federico Lombardi, che ha confermato l'atteso incontro tra il Papa e i tre porporati, Julián Herranz, Salvatore De Giorgi e Jozef Tomko, che lo scorso 17 dicembre hanno consegnato al Pontefice il dossier in cui sarebbero contenuti i segreti di Vatileaks. Il dossier è conosciuto solo da Ratzinger e dai tre porporati, e sarà trasmesso al prossimo Papa rimanendo coperto da segreto pontificio. «Il tempo di preparazione al Conclave è un tempo in cui i cardinali si consigliano tra di loro per approfondire le situazioni. Sapranno le persone responsabili, compresi anche i tre cardinali, in che misura possano e debbano dare (informazioni, ndr.) A chi gliele chiede per la ricerca del candidato del successore del Papa, senza bisogno di mettere a disposizione il testo di un documento specifico che rimane riservato come tale al successore». Insomma - ha aggiunto Lombardi - «ognuno può dare gli elementi che ritiene utile dare»

La questione era sul tappeto da giorni, ed è stata oggetto di indiscrezioni che hanno anche portato la Segreteria di Stato ad emettere la dura nota sabato scorso contro i «tentativi di condizionamento del Conclave». Ma c'è stata anche una discreta pressione da parte di alcuni porporati, soprattutto non di Curia, per conoscere perlomeno il quadro che è emerso dalla lunga indagine, nella quale i cardinali sono stati aiutati dal segretario, padre Luigi Martignani, frate cappuccino e minutante della Segreteria di Stato. Di questi temi i cardinali potranno parlare nella fase pre-Conclave, quindi nel corso delle Congregazioni generali, riunioni plenarie che si terranno sotto la presidenza del Decano, Angelo Sodano (che presiederà anche la Missa Pro Eligendo Pontifice), nella sala Vecchia del Sinodo.

Nella nota sull'incontro il Papa ha ringraziato i porporati «per il proficuo lavoro svolto, esprimendo soddisfazione per gli esiti dell'indagine. Essa, infatti, ha consentito di rilevare, accanto a limiti e imperfezioni propri della componente umana di ogni istituzione, la generosità, rettitudine e dedizione di quanti lavorano nella Santa Sede a servizio della missione affidata da Cristo al Romano Pontefice. Il Santo Padre ha deciso che gli atti dell'indagine, del cui contenuto solo Sua Santità è a conoscenza, rimangano a disposizione unicamente del nuovo Pontefice».

Ma la giornata di ieri ha visto un altro fatto clamoroso: il cardinale scozzese Keith O'Brien, primate della chiesa in Gran Bretagna, ha annunciato che non parteciperà al Conclave. La decisione è stata comunicata dopo che il Papa ha accettato le sue dimissioni da arcivescovo di Edimburgo, avvenute formalmente per limiti di età, anche se in effetti non ha ancora compiuto 75 anni. Si tratta in sostanza di un "dimissionamento" dopo che nei giorni scorsi è scoppiato il caso relativo alle accuse nei confronti del cardinale di molestie sessuali compiute oltre 30 anni fa verso tre sacerdoti e un ex prete. «Non voglio che l'attenzione dei media a Roma sia concentrata su di me», ha detto O'Brien dopo che il Papa ha accettato le dimissioni, e ha aggiunto: «Per ogni errore chiedo perdono a tutti quelli che ho offeso».

La proposta di dimissioni dalla guida della diocesi di Edimburgo «è precedente alle questioni emerse in questi giorni e la decisione del Papa di accettarle è maturata per diventare definitiva quest'oggi in vista dell'inizio della sede vacante» ha comunque specificato padre Lombardi, «la questione era nota al Santo Padre. Il Papa desidera che con l'inizio della sede vacante le decisioni che erano già nella sua mente vengano definite in modo da non lasciare nulla in sospeso al suo successore». Un altro caso che occupa le cronache è quello del cardinale americano Roger Mahony, ex arcivescovo di Los Angeles, che sabato è stato ascoltato dai legali di vittime di abusi: il porporato viene attaccato perché avrebbe coperto dei sacerdoti accusati di pedofilia. «Certo che deve partecipare al Conclave», ha detto il cardinale di New York, Timothy Dolan.

Solo nel caso che un cardinale venga "deposto" può perdere automaticamente la qualità di elettore, ha spiegato il vice camerlengo, Pier Luigi Celata: chi decide di non partecipare si autoesclude di fatto dai lavori per l'elezione e, quindi, non fa più parte del Conclave. Con la rinuncia di O'Brien e l'annunciata assenza di un cardinale indonesiano, il numero degli elettori al momento sarebbe di 115, forse 114 se non verrà neppure - come viene ipotizzato - il cardinale egiziano Naguib.

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