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Questo articolo è stato pubblicato il 27 febbraio 2013 alle ore 19:40.
L'ultima modifica è del 27 febbraio 2013 alle ore 14:37.

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(LaPresse)(LaPresse)

«Morto che parla». Così Beppe Grillo nel suo blog definisce Pier Luigi Bersani, e la stroncatura arriva con tanto di citazione del vecchio manifesto di un film con Totò e Silvana Pampanini. Immediata la replica del segretario del Pd, che in una nota afferma: «Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità».

«Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)»
Nel blog Grillo chiarisce quella che è la linea politica dei grillini, all'indomani dell'apertura, da parte del segretario del Pd, a un'intesa per punti con il Movimento Cinque Stelle. «Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri)», avverte Grillo. Ancora: il movimento «voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle». L'ex comico attacca a testa bassa: «Bersani è uno stalker politico. Da giorni - ricorda Grillo - sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro. Ha superato la buonanima di Waterloo Veltroni».

Alla BBC: «Mi aspetto nuove elezioni entro un anno»
In un'intervista alla BBC, il leader del movimento confida: «Mi aspetto nuove elezioni entro un anno». Grillo dice di aspettarsi che le due principali coalizioni, quella di centrosinistra che fa capo a Pier Luigi Bersani e quella di centrodestra che fa capo a Silvio Berlusconi, raggiungano un accordo, con la conseguenza che il Movimento 5 Stelle sarà all'opposizione. I grillini decideranno caso per caso quali iniziative di legge eventualmente da supportare. «Ogni tentativo di persuadere il movimento a partecipare a un governo è falso», afferma.

Porta aperta su abolizione contributi ai partiti e reddito di cittadinanza
Grillo lascia però aperto uno spiraglio di collaborazione e delinea alcuni punti su cui un'intesa tra centrosinistra e grillini è possibile. «Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni - sottolinea sul blog - lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione». Per quanto riguarda i rimborsi elettorali, i rimborsi elettorali che il Movimento Cinque Stelle dovrebbe ricevere grazie ai suoi risultati nelle urne sarebbero di circa 42,7 milioni. Il movimento di Beppe Grillo ha annunciato che intende rinunciare a questo tipo di finanziamento che però, se non approva uno statuto interno, perderebbe comunque. Il partito con maggiori rimborsi è il Pd, con 45,8 milioni; al Pdl andranno 38 milioni e a Monti 15 milioni.

«Bersani smacchiatore fallito»
«Negli ultimi venti anni - osserva ancora il leader dei 5 Stelle - il Pd ha governato per ben 10 anni e nell'ultimo anno e mezzo ha fatto addirittura il governissimo con il Pdl votando qualunque porcata di Rigor Montis. Strette di mano e abbracci quotidiani tra Alfano e Bersani alla Camera, do you remember?», chiede Grillo.

Vendola: proponiamo a Grillo programma 100 giorni
In un'intervista al Tg3 Nichi Vendola propone di mettere Grillo nella condizione di dover fare una scelta. «Se proponiamo a Grillo un pacchetto di provvedimenti nei primi 100 giorni del governo su lotta al disagio sociale e alla corruzione, sul conflitto di interessi, lo mettiamo di fronte alle sue responsabilità. Riportare il paese alle urne è un rischio anche per loro - continua Vendola -. Tanti elettori del centrosinistra che lo hanno votato per voglia di cambiamento, potrebbero ripensarci».

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