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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2013 alle ore 16:46.
«Lo abbiamo detto lo scorso anno e da allora la nostra linea sull'Italia non è cambiata granché: deve proseguire le riforme strutturali volte a rilanciare economia, produttività e lavoro». Lo ha affermato il vice portavoce del Fondo monetario internazionale, William Murray, che non ha voluto commentare direttamente l'esito delle elezioni nella Penisola, ma in riposta ad una domanda sulla questione, durante il briefing di routine con la stampa, si è richiamato ai risultati della missione in Italia del Fmi, lo scorso anno.
«Da allora le cose non sono granché cambiate: le politiche di bilancio dovrebbero essere più favorevoli alla crescita», magari incentrandole sul contenimento della spesa. In Italia inoltre «bisogna accelerare l'attuazione delle riforme su lavoro e mercati, rafforzare la produttività, questo è importante soprattutto per i giovani».
Incalzato sulla questione Murray ha aggiunto che «in generale la stabilità è una cosa buona». E che nei mesi scorsi «le autorità italiane hanno fatto progressi significativi sul risanamento, auspichiamo che vengano mantenuti». Mentre guardando alla situazione generale in Europa «la crescita è debole, il risanamento resta essenziale» ma bisogna risanare e al tempo stesso fare riforme. Ad ogni modo l'Europa ha già fatto «grandi progressi» su questo versante nei mesi passati.
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