Berlusconi: scenderemo in piazza il 23 marzo contro parte della magistratura

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi chiama i cittadini in piazza per una manifestazione il 23 marzo «contro l'attività di parte della magistratura». L'annuncio è arrivato a margine del suo intervento in tribunale a Milano dove deve rispondere di frode fiscale nel processo d'appello sui diritti tv. Quella parte, spiega l'ex premier, «utilizza la giustizia per combattere ed eliminare gli avversari politici che non si riescono ad eliminare con il sistema democratico delle elezioni».

Capezzone, bisogna fermare l'uso politico della giustizia
Argomenti a sostegno dell'iniziativa arrivano dal portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. «L'uso politico della giustizia è un problema ormai ineludibile per il Paese. Qui non si tratta tanto e solo di difendere Silvio Berlusconi, ma valori e principi che dovrebbero stare a cuore a tutti, anche ai suoi avversari, se non fossero accecati dalla faziosità». «Abbiamo sempre avuto rispetto per l'azione dei magistrati (almeno: di quelli onesti e capaci)», aggiunge Capezzone, «ma abbiamo lo stesso rispetto (anzi: un rispetto maggiore) per la sovranità popolare, per il momento sacro della democrazia in cui i cittadini scelgono i loro rappresentanti. Non è assolutamente accettabile quello che accade in Italia da troppo tempo, e cioè che inchieste e processi siano politicamente e mediaticamente utilizzati come una sorta di "tempi supplementari" utili per sovvertire il risultato delle partite elettorali decise democraticamente dei cittadini nelle urne».

Gasparri, giusto manifestare in difesa dei principi della democrazia
Per il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, è giusto «difendere pubblicamente e in piazza i principi della democrazia, della libertà e dello stato di diritto come hanno annunciato Berlusconi ed Alfano. Troppi sono i casi di malagiustizia che hanno condizionato la vita di questo Paese per non indurre tutti ad una risposta popolare e democratica».

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