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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 12:41.

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Mercoledì aveva dato a Bersani dello «stalker politico». Oggi, dinnanzi allo scenario di uscita dall'impasse prefigurato con più dettagli dal segretario democratico, Beppe Grillo reindossa lo stile bellicoso per chiudere ogni spazio di mediazione. Quasi irridendo ai tentativi di dialogo avviati dal vertice del Nazareno: «Questi hanno la faccia come il c... I vertici del pdmenoelle si stanno comportando come dei volgari adescatori». In un post sul suo blog definisce «puttanesco» questo modo di fare politica. «In questi giorni è in atto il mercato delle vacche. Al M5S arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri. Il Pdmenoelle ha già identificato a tavolino le persone del M5S per le varie cariche dando loro la giusta evidenza mediatica sui suoi giornali e sulle sue televisioni». Ma per attuarlo, avverte il comico genovese, «ci devono essere persone disposte a vendersi. E il M5S, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori non sono in vendita».

Nel mirino anche Renzi, ha fatto solo il politico di professione
L'attacco a Bersani ricalca le accuse già rivolte al segretario in passato, lo schema non cambia di una virgola. «È fuori dalla storia e non se ne rende conto. I giochini sono finiti e quando si aprirà la voragine del Monte dei Paschi di Siena forse del pdmenoelle non rimarrà neppure il ricordo». E ce n'è anche per la stella nascente Matteo Renzi. «Come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie?».

Nessuna alleanza organica per i Cinque Stelle
Per ribadire la netta contrarietà del M5S a sostenere con un voto di fiducia un qualsivoglia esecutivo Grillo richiama l'impegno sottoscritto dai propri candidati prima del voto. Nel Codice di comportamento evocato dal leader si legge infatti che «i gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi». Queste regole, fa notare ancora Grillo, «erano note a tutti, al politburo del pdmenoelle compreso. Se il pdmenoelle vuole trasformare Camera e Senato in un Vietnam il M5S non starà certo a guardare».

Stop ai «presunti esperti» del M5S, fanno autopromozione
Un altolà viene infine dato a coloro che parlano, negli ultimi giorni, di ricette economiche in qualità di «esperti» dei Cinque Stelle. «Queste persone sono ovviamente libere di farlo - nota Grillo - ma solo a titolo personale. I contributi sono sempre bene accetti, ma non l'utilizzo del M5S per promuovere se stessi». Il programma sarà sviluppato online da tutti gli iscritti nelle settimane a venire. «La piattaforma, uno spazio dove ognuno veramente conterà uno, è in fase di sviluppo dopo il rallentamento dovuto all'anticipo delle elezioni».

Casaleggio al «Guardian»: non appoggeremo nessuno
Il M5S «non appoggerà nessun governo», conferma al "Guardian" Gianroberto Casaleggio. Il MoVimento, ribadisce, «voterà per tutte quelle proposte che sono parte integrante del nostro programma». E aggiunge: «Il presidente della Repubblica deciderà a chi dare il mandato, per tentare di fare un governo. Lui deciderà se ci sono le condizioni per formare un governo e se quel governo ha la fiducia alla Camera e al Senato. Noi non vogliamo entrare in quel processo».

Seghetti (Pd): Beppe stai scappando, devi dirlo agli italiani
In casa Pd si registra una prima reazione nelle parole del capo ufficio stampa Roberto Seghetti. «Beppe Grillo tu stai scappando. Noi faremo proposte per il cambiamento. Se non vuoi cambiare devi dirlo agli italiani. Alla luce del sole», nota Seghetti in un tweet.

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