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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 12:25.

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(LaPresse)(LaPresse)

«Noi primi, ma non abbiamo vinto», ha affermato Roberto Maroni quando ha avuto la certezza del risultato elettorale in Regione. Se il movimento cinque stelle di Grillo è come la carne di cavallo: la trovi in tutti i ragù da nord a sud dell'Italia, non è proprio così per la Lega Nord. I primi sul nazionale superano quota 23%, la Lega Nord, sia al Senato che alla Camera non va oltre il 5%. Solo in Lombardia va al 12, 96%, superata però dal movimento di Beppe Grillo che va a quota 14,33%.

Roberto Maroni, ha vinto la corsa a Presidente della Regione e per questo ha annunciato che lascerà la segreteria della Lega a qualcun altro. E già ha messo le mani in pasta per formare il nuovo governo. E pure sono cominciate le prime difficoltà, proprio con i suoi amici e alleati del Pdl. Squadra snella, metà composta da donne, senza sottosegretari: è la discontinuità da Formigoni. Ma i sogni del varesino Bobo sono centellinati.

In cantiere c'è il grosso disegno della macroregione del Nord con Piemonte Lombardia e Veneto, una forza capace di condizionare il nuovo governo. Anche una grande regione che se sarà costituita, come a tanti non dispiace, si creerebbe uno strapotere economico e fiscale non indifferente. Resterà un sogno solo leghista?, non è detto che possa avanzare più di tanto, se si considera che in Veneto la Lega ha l'11%, dei consensi, e il Piemonte pare non gradisca sentire certi discorsi. Resta un sogno di Maroni e del Carroccio e niente di più, attrae il fatto di poter gestire in questa "super regione" il 75% delle imposte che invece dovrebbero essere spedite a Roma?. "Cinque stelle, mille domande, e qualche risposta", è un altro dei tanti libri messi sul mercato dell'editoria casareccia, per leggere questo nuovo fenomeno.

Intanto i nove grillini eletti, fanno sapere che restituiranno i rimborsi elettorali e proporranno la riduzione degli emolumenti a 5mila euro, e poi costituiranno la 'giunta ombra'. Intanto degli ottanta consiglieri 57 sono alla prima esperienza, le donne che entrano in consiglio regionale sono 15,: 6 in più di quelle elette nella precedente legislatura, la più giovane è Carolina Toia, classe 1984, eletta a Milano nella lista Maroni Presidente, poi troviamo la campionessa di sci, Lara Magoni di Selvino.

Mentre a Silvana Santisi in Saita, sindaco di Seriate 74 anni spetta presiedere la prima seduta di Consiglio della nuova legislatura, in quanto Consigliere più anziano. I due Consiglieri più giovani svolgeranno invece la funzione di Consiglieri segretari: sono Andrea Fiasconaro, 23 anni, eletto a Mantova nel Movimento 5 Stelle, e Jacopo Scandella, 24 anni, eletto a Bergamo nel Partito Democratico e Consigliere Comunale a Songavazzo. Il Consigliere più anziano è Roberto Bruni, 64 anni ex sindaco di Bergamo, eletto nel Patto Civico di Ambrosoli.

Così è nato il nuovo governo della Lombardia, speriamo sappia con serietà e coerenza concludere la legislatura, senza vedere più assessori, consiglieri, funzionari indagati, denunciati, arrestati. La Regione ha bisogno di decollare e di lasciarsi alle spalle quei guai che hanno caratterizzati gli ultimi due anni della precedente amministrazione. Ci sono tanti appuntamenti in agenda, non ultimo l'Expò. Sarebbe un vero danno, arrivare a questo appuntamento con le fasce ai piedi.

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