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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 08:23.

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Tutto distrutto, rimangono solo i muri perimetrali di Città della scienza di Napoli, dopo l'incendio divampato ieri sera. Al termine di una giornata campale per Napoli, dove in mattinata è crollato un palazzo in pieno centro, in serata un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato a Città della scienza della Fondazione Idis, distruggendola.

Parliamo del museo della scienza di Bagnoli, noto nel mondo, che era stato realizzato nell'area ex Italsider negli anni 90, su iniziativa di Vittorio Silvestrini, e per volontà di Antonio Bassolino, sul modello de La Villette di Parigi.
Le fiamme divampate intorno alle 21 e 30 si sono subito propagate, tanto che per i vigili del fuoco, allertati dal custode, non c'e stato molto da fare: in poco tempo tutti i capannoni sono stati divorati e distrutti, lasciandone solo uno in piedi.

Sconosciute per ora le cause dell'incendio che, per fortuna, non ha fatto vittime, poiche ieri la struttura, come tutti i lunedì, era rimasta chiusa al pubblico.
Museo interattivo, con un planetario, centro congressi e di formazione, incubatore d'impresa, la struttura della Fondazione Idis, controllata dal comune di Napoli e dalla regione Campania, aveva avuto negli ultimi anni una parentesi meno felice con l'esternalizzazione di alcune funzioni strategiche, che adesso si stavano riportando sotto la gestione della società pubblica, con successo e positivi risultati.

Ora con la struttura, che venne realizzata su progetto dell'architetto napoletano, Massimo Pica Ciamarra, si perde un pezzo importante della città che dava lavoro a un centinaio di persone nel totale, andando ad aggravare le condizioni critiche di una regione con tassi di disoccupazione ormai elevatissimi e una economia al tracollo. Oggi probabilmente sarà la giornata di una difficile stima dei danni in cui peraltro toccherà a comune e regione cercare da subito una soluzione a un ennesimo problema occupazionale e sociale.

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