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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2013 alle ore 14:24.

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La strage di 20 bambini e sei adulti nella scuola Sandy Hook del Connecticut a metà dicembre sembrava aver riaperto il dibattito in America sulle armi da fuoco. Risultato di per sé miracoloso con il presidente Barack Obama che promette un cambiamento e a fine gennaio annuncia la presentazione di un progetto di legge consapevole della durissima battaglia in Parlamento già diviso sulla spesa e i tagli fiscali. Nonostante tutto questo, le notizie di cronaca non fanno altro che confermare che dopo Newtown e la strage di Adam Lanza non v'è stata nessuna inversione di tendenza, nessuno shock collettivo o solo silenzio, ma episodi di violenza ripetuti nelle tranquille province americane senza distinzione di ricchezza e povertà, nord e sud, età o istruzione. E ora si hanno i numeri di un temuto effetto: la domanda di armi da fuoco in questi ultimi mesi è cresciuta. Smith & Wesson, il secondo colosso americano di armi ha guadagnato 17,5 milioni di dollari, 26 centesimi ad azione, nel primo trimestre del 2013 che finisce il 31 gennaio. Un incremento incredibile se si confronta con lo stesso periodo dell'anno precedente che si era chiuso con 5,4 milioni, 8 centesimi ad azione. Gli analisti di Thomson Reuters calcolano che la compagnia guadagnerà altri 23 centesimi ad azione sulle vendite per 134 milioni di dollari. I risultati di Smith and Wesson confermano quelli di Sturm Ruger della settimana scorsa.

Risultati che dipendono «dalla forte e continua domanda di armi da fuoco» dice l'amministratore delegato di Smith & Wesson, James Debney, la cui azienda si aspetta di guadagnare fra i 38 e i 40 centesimi ad azione in questo trimestre e 1,19 dollari ad azione durante tutto l'arco dell'anno. Previsioni in linea con quelle degli analisti che calcolano un aumento dei guadagni del 30 cento neltrimestre e 1,06 dollari per azione durante l'anno.

Con simili prospettive - il 2013 dovrebbe chiudere con vendite fra 575 millioni e i 580 milioni di dollari (gli analisti sostengono 561) - Smith & Wesson ha detto che aumenterà la produzione. «Nonostante questi aumenti , la compagnia non riuscità a soddisfare la continua domanda di armi da fuoco» e la causa - spiega Cnn - è proprio la paura di nuove norme che limitino l'acquisto di armi. La corsa alle armi era in verità partita a novembre, con la rielezione del democratico Obama che aveva fatto del controllo delle armi uno dei punti dell'agenda del suo secondo mandato, in particolare in progetto primo il divieto deli fucili d'assalto usati nella recente strage di innocenti.

Debney ha comunque tenuto a puntualizzare in una recente riunione che l'industria delle armi partecipa al dibattito nazionale su come domare la violenza in America e che la strage di Newtown «li ha scioccati e profondamente rattristati». Non si capisce però se questi numeri, uniti a giudizi come quelli di analisti che prevedono guadagni aumentati del 40% per Smith & Wesson se passerà il giro di vite sui fucili, scoraggino gli acquisti o i buoni propositi dei politici a Washington.

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