Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 14:15.

My24

Arriva il nuovo sistema di valutazione di scuole e presidi. Il Governo ha acceso il semaforo verde definitivo al regolamento che, di fatto, potenzia l'Invalsi, che avrà un ruolo di coordinamento, affiancato da Indire e contingente ispettivo.

L'Italia si allinea all'Europa
Ora il provvedimento dovrà solo essere registrato alla Corte dei Conti, e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dopo di che l'Italia si allineerà ai principali paesi europei che già da anni collegano il risultato del dirigente scolastico a quello della scuola che gli viene affidata. In Spagna, per esempio, il preside viene valutato ogni 4 anni da un'autorità locale scolastica e da ispettori. Mentre nel Regno Unito la valutazione del dirigente è annuale, ed è legata anche ai risultati degli alunni. Non ci sono premi, ma, in caso di pagella negativa, si definisce un piano di miglioramento, e se le criticità persistono si perde l'aumento salariale.

Prima autovalutazione, poi gli ispettori
La strada scelta dall'Italia nel regolamento sulla valutazione di scuole e presidi appena licenziato dal Governo non avrà invece carattere punitivo. Si partirà con l'autovalutazione della scuola, sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del ministero dell'Istruzione, delle rilevazioni sugli apprendimenti e, per la prima volta, del c.d. "valore aggiunto" restituito dall'Invalsi. Dopo di che scatterà la valutazione esterna, con la visita dei nuclei (di valutazione esterna), composti anche dagli ispettori ministeriali. Nelle realtà in difficoltà si definirà un piano di miglioramento, che dovrà essere attuato dalla scuola che potrà farsi aiutare anche dall'Indire. Ma anche da università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. I risultati raggiunti saranno poi pubblicati (in una sorta di "rendicontazione sociale") in una dimensione di trasparenza e di promozione al miglioramento del servizio assieme alla comunità di appartenenza.

Toccherà al ministro dell'Istruzione, con cadenza triennale, individuare le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo e di istruzione. Con riferimento al sistema di istruzione e formazione professionale invece le priorità strategiche saranno definite con linee guida adottate d'intesa con le Regioni. Spetterà invece all'Invalsi definire gli indicatori per la valutazione dei presidi.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi