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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2013 alle ore 08:29.

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Il cardinale Sean Patrick O'Malley (Afp)Il cardinale Sean Patrick O'Malley (Afp)

Un Papa americano? Certamente questo è il primo conclave che ha generato un dibattito attorno alla possibilità concreta che il Papa possa essere scelto fra uno degli undici cardinali statunitensi.

La Chiesa cattolica americana rappresenta il 60% della ricchezza della Chiesa cattolica a livello globale, con 1 milione di impiegati nelle varie istituzioni (non solo le chiese ma anche scuole, ospedali e enti di carità) e una spesa di circa 170 miliardi di dollari nel 2010. Secondo alcuni questo sarebbe un elemento da non sottovalutare nella scelta del nuovo Papa, d'altra parte tuttavia c'è sempre stata una remora nell'assegnare il papato ad un cardinale originario della più grande potenza mondiale. «Non è un buon messaggio per i fedeli», dicono a Roma.

Lunedì 4 marzo il collegio dei cardinali si è riunito nella sua prima riunione ufficiale per decidere quando tenere il conclave che eleggerà il nuovo Papa, non c'è molto tempo se si pensa che mancano solo 4 settimane a Pasqua. Così il mondo sta a guardare con il fiato sospeso e, questa volta, l'America guarda forse con più attenzione di tutti.

I cattolici nel mondo sono circa un 1,2 miliardi, il 50% del totale dei cristiani che, tutti insieme, sono il 33% della popolazione mondiale. In particolare, gli Stati Uniti sono il quarto Paese al mondo dopo Brasile, Messico e Filippine, per numero di cattolici, con 74,4 milioni di americani che si definiscono cattolici e circa 100 milioni ad essere stati battezzati. Ed è un numero in continuo aumento: se nel 1906 i cattolici negli Stati Uniti costituivano il 17% della popolazione, oggi un americano su 4 è di fede cattolica (circa il 24%), ma con la crescita dell'immigrazione dall'America latina, la religione cattolica potrebbe diventare presto la prima fede religiosa degli Stati Uniti.

La Chiesa cattolica americana nei decenni ha sviluppato una sua rete che conta oggi negli Stati Uniti 6.800 scuole cattoliche (il 5% del totale), 630 ospedali (l'11% del totale), 244 tra college e università (tra le più famose ci sono il Boston College, Fordham University, e Georgetown University che tra i suoi alunni può vantare l'ex presidente Bill Clinton). Secondo una stima dell'Economist la spesa annuale della Chiesa americana nel 2010 è stata di circa 170 miliardi di dollari, di cui il 57% sono stati spesi nella rete sanitaria, il 28% nei college, il 6% nelle diocesi e nelle parrocchie e il 2,7% in attività di beneficenza.

Torniamo alla domanda di fondo, è dunque arrivato il momento per un Papa americano? Sembra che quest'anno la causa americana abbia più sostenitori che in passato e la lista dei "papabili" è lunga, con 11 cardinali provenienti dagli Stati Uniti. Tra questi, il favorito è l'arcivescovo di Boston Sean O'Malley. Nato nel 1944, O'Malley è stato elevato alla dignità cardinalizia da papa Benedetto XVI nel 2006. Di origini irlandesi è anche l'unico cardinale a far parte dell'ordine dei Cappuccini. Gode di grande rispetto all'interno della Chiesa americana e nel giugno 2010, dopo la pubblicazione dei rapporti Ryan e Murphy sugli abusi su minori all'interno della Chiesa cattolica irlandese, O'Malley fu uno dei prelati selezionati per visitare alcuni seminari e diocesi irlandesi. Intervistato dalla rete americana Abc il cardinale O'Malley non cede alle lusinghe e dice: «Andrò a Roma per partecipare al conclave ma ho già comprato il biglietto di ritorno».

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