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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2013 alle ore 08:14.

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Più che di conferme su quello che già sanno, sono alla ricerca di altri episodi di corruzione i pm napoletani che hanno sentito Romano Prodi. L'ex premier è stato chiamato come persona informata sui fatti nell'ambito dell'indagine sulla compravendita dei parlamentari durante il Governo di centrosinistra del 2006. Giorni fa, a Radio24, il Prof aveva definito le carte processuali in cui sono indagati Silvio Berlusconi, Sergio De Gregorio e Valter Lavitola «documenti che forse potrebbero riscrivere la storia italiana». Atti nero su bianco che confermerebbero quelle che «allora erano soltanto voci che giravano». Ovvero: il mercato dei rappresentanti del popolo. Insieme a Prodi, sono stati sentiti anche Nello Formisano (allora capo del gruppo Misto), Giuseppe Caforio (cui sarebbero stati offerti 5 milioni di euro per passare col centrodestra, secondo le dichiarazioni autoaccusatorie di De Gregorio) e Anna Finocchiaro (autrice di una clamorosa denuncia di corruzione, in Aula, durante il voto decisivo alla Finanziaria). Con lei, De Gregorio ebbe un duro scontro così riassunto nel verbale reso ai pubblici ministeri il 29 dicembre scorso: «Quando poi cadde il governo Prodi e dall'altra parte della barricata la Finocchiaro fece un famoso intervento molto duro, parlando di corruzione eccetera, e alzò le mani facendo il segno della manette, io inusualmente, perché normalmente parlano i capigruppo, presi la parola e feci un intervento violentissimo contro la Finocchiaro, mi chiamò il presidente Berlusconi e mi disse: beh, da questa sera hai proprio un tifoso in più, perché ti ho visto batterti in aula come un leone e mi sei piaciuto».
I magistrati titolari del fascicolo, acquisite ormai le rivelazioni dell'ex presidente della commissione Difesa del Senato, reo confesso della mazzetta da tre milioni di euro, di cui due in nero, allungatagli da Berlusconi, stanno aprendo il ventaglio investigativo su altri "avvicinamenti" sospetti, come quelli che sarebbero stati tentati nei confronti di Caforio, appunto, di Nino Randazzo e del senatore Paolo Rossi. A Roma è stato invece sentito Antonio Di Pietro. Al centro della sua chiacchierata coi pm, oltre ai casi De Gregorio e Caforio, anche quelli riguardanti Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, passati da Italia dei Valori al centrodestra nel corso dell'ultima legislatura.
Con le audizioni di ieri, è probabile che l'indagine sia vicinissima alla conclusione. I pm napoletani sono convinti che l'interrogatorio di Berlusconi è ormai tramontato (oggi scade l'ultima data utile indicata dalla Procura) e dunque si profila sempre più l'eventualità di un giudizio immediato nei confronti dei tre indagati. Una scelta che, se fosse accettata dal gip, porterebbe all'eliminazione dell'udienza preliminare e a un notevole risparmio di tempo per l'avvio del dibattimento. La prescrizione è infatti a un passo.
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