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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2013 alle ore 19:08.

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Il 18 marzo Massimiliano Gioni, curatore della 55ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia presenterà, dopo averlo fatto ufficialmente mercoledì 13 marzo a Roma, il progetto "Il Palazzo Enciclopedico" a Londra all'Ica per raccogliere fondi insieme al partner inglese Outset. Gioni ha scelto di appoggiarsi a questa organizzazione filantropica (charity) fondata da Candida Gertler e Yana Peel che supporta la produzione di arte nel mondo e poi la dona ai musei - tra gli artisti "prodotti" Francis Alys, Yael Bartana, Candice Breitz e Steve McQueen - attraverso la ricerca di finanziamenti privati e grazie alla rete di sostenitori e collezionisti e ai trustee presenti nei board di musei e gallerie pubbliche.

Ma oggi poiché le risorse pubbliche per il contemporaneo, in particolare, sono sempre meno, la Biennale cerca nella capitale inglese "energie", lì dove l'attenzione verso la nuova produzione artistica trova maggiori sensibilità e risorse presso i privati. Così inevitabilmente l'arte deve imparare il linguaggio dell'economia: crowdfunding, blind sale, fundraising event, sono i mezzi attraverso cui la generosità dei singoli individui oggi può sostenere un progetto artistico e arricchire le collezioni dei musei o "salvare" eventi culturali come il Padiglione Italia.

Queste forme di mecenatismo sfruttano le potenzialità del web per raggiungere un pubblico indistinto, che anche con cifre contenute può partecipare alla realizzazione di un grande progetto culturale.
Anche per finanziare la mostra vice versa (www.viceversa2013.org) al Padiglione Italia è stato lanciato un appello per raccogliere il sostegno economico privato. Il curatore Bartolomeo Pietromarchi si è trovato, infatti, a dover fare i conti con un drastico taglio delle risorse "statali" rispetto a quanto aveva ricevuto dal suo predecessore. Vittorio Sgarbi aveva potuto contare su circa 1,5 milioni dalla Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte contemporanee (Pabaac) del Mibac, ma quest'anno il contribuito è solo di 600mila euro, di cui 400mila lordi – cioè 320mila netti di cui 30-40mila gestiti direttamente dal Mibac per costi di struttura - destinati ai costi di produzione delle opere (per il 90% site-specific), e 200mila per i costi di gestione destinati alla Biennale.

La raccolta fondi iniziata il 12 febbraio dura 90 giorni e, a oggi 11 marzo, ha ricevuto in dono 51.486 euro, il "road show" ha avuto come tappe Roma, Milano, Londra e New York, ed ora prosegue sulla pagina web vice versa dov'è possibile donare a partire dai 9 euro o sentirsi veri mecenati fino a 10mila euro attraverso un bonifico alla "INTERLINEA – VICEVERSA".

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