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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2013 alle ore 20:38.

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Riportiamo l'omelia di sua eminenza il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, pronunciata durante la Messa in cui ha amministrato il sacramento della Cresima a Roma, il 18 febbraio 2012, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura

Nella preghiera all'inizio della messa abbiamo fatto un appello a Dio Padre: «Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito». Abbiamo bisogno di questo aiuto di Dio per capire la voce dello Spirito, la novità dello Spirito. Lo Spirito sempre è nuovo, sempre viene per rinnovare. È quello che abbiamo sentito nella prima lettura, la profezia: «Io faccio nuove tutte le cose». Così fa Dio, così fa lo Spirito. Perciò chiediamo l'aiuto di Dio di essere attenti alla voce dello Spirito, alla novità.
Fare tutto nuovo. Il Vangelo ci racconta la storia del paralitico che è stato rinnovato con la forza dello Spirito e di Gesù. Lo Spirito era in Gesù. Gesù è colui che ci invia lo Spirito per rinnovare tutto. Gesù è l'unico capace di incominciare tutto di nuovo, di ricominciare la vita. Pensiamo alla vita di questo paralitico, la vita fisica, e anche la vita interiore – perché il Signore gli guarisce prima l'anima: «I tuoi peccati sono perdonati». Gesù ha il potere, con la forza del suo Spirito, di rinnovare il cuore. Dobbiamo avere fiducia in questo. Se noi non abbiamo fiducia nella forza di Gesù Cristo come l'unica salvezza, l'unico che può fare nuove tutte le cose, siamo cristiani finti. Non siamo cristiani veraci.
Gesù non ti obbliga a essere cristiano. Ma se tu dici che sei cristiano devi credere che Gesù ha tutta la forza – l'unico che ha la forza – per rinnovare il mondo, per rinnovare la tua vita, per rinnovare la tua famiglia, per rinnovare la comunità, per rinnovare tutti. Questo è il messaggio che oggi dobbiamo portare con noi chiedendo al Padre che ci faccia attenti alla voce dello Spirito che fa quest'opera: lo Spirito di Gesù.
Oggi, seguendo l'invito del mio amico don Giacomo, cui voglio tanto bene, e noi tutti dobbiamo pregare per lui, perché è un pochettino malato… Pregheremo tutti per lui? Sì o no? Non sento niente… Se la preghiera è così, siamo finiti… Pregheremo tutti per lui? Sì!
L'invito per oggi è di fare queste cresime a voi che venite a ricevere la forza dello Spirito di Dio: credete nella forza dello Spirito! È lo Spirito di Gesù. Credete in Gesù che vi invia questo Spirito – a voi e a tutti noi: ci invia lo Spirito per rinnovare tutto. Non siete cristiani finti, cristiani solo a parole. Siete cristiani con la parola, con il cuore, con le mani. Sentite come cristiani, parlate come cristiani e fate opera di cristiani. Ma voi soli non potreste farlo. È Gesù che vi darà questo Spirito, vi darà la forza di rinnovare tutto: non voi, ma Lui in voi.
E con questo pensiero di Gesù che è l'unica salvezza, l'unico che ci porta la grazia, che ci dà la pace, la fraternità, che ci dà la salvezza, proseguiamo la celebrazione di questa messa con la recita del Credo, la professione della nostra fede.

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