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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2013 alle ore 21:00.
L'ultima modifica è del 13 marzo 2013 alle ore 20:10.
Roma abbraccia Francesco I. Dopo l'elezione del nuovo Papa, nella capitale è scattato il piano sicurezza. In campo Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e anche Corpo forestale. Per il consistente afflusso di persone verso Piazza San Pietro, dopo la nomina del nuovo Papa, é stato chiuso Ponte Vittorio. Le linee bus provenienti da corso Vittorio/Clodio/Prati sono deviate sul lungotevere. È invece regolare il servizio delle due metro A e B che sta portando verso san Pietro i numerosi cittadini e fedeli che attendono di vedere il nuovo Pontefice. Lo comunica l'Agenzia per la mobilità.
Nei minuti successivi alla fumata bianca, lungo il colonnato le forze dell'ordine, appostate presso un posto di controllo, hanno cercato di controllare con il metal detector la folla che voleva entrare nella piazza. All'interno del colonnato, invece, agenti e militari con i rilevatori portatili hanno effettuato altri controlli a campione.
Oltre 100mila persone in piazza
Una Piazza San Pietro gremita: oltre 100mila persone hanno seguito la cerimonia di annuncio al mondo del nuovo Pontefice. La piazza era stipata di persone fino a metà di via della Conciliazione. Una marea di fedeli che ha acclamato il nome del nuovo Pontefice, Francesco I. Dopo le 21 molti fedeli hanno iniziato a lasciare piazza San Pietro, altri sono rimasti per continuare ad assaporare il momento storico dell'annuncio del primo Papa non europeo, primo gesuita e primo a chiamarsi Francesco.
Ospedali in campo: dall'Umberto I al San Camillo
Presente anche la task force anche nei dea (dipartimenti per l'emergenza) dei principali ospedali capitolini). In prima linea il policlinico Umberto I, dove hanno attivato la cosiddetta unità di crisi. «Vuol dire- ha spiegato il direttore del dea, Claudio Modini- che ci prepariamo al possibile maggior afflusso di persone. Quindi liberiamo spazi, rafforziamo i turni, allertiamo gli specializzandi. Insomma, gli ospedali si preparano a fare la loro parte». Insieme al Policlinico sono in prima linea anche Gemelli e San Camillo, fra le strutture più vicine al centro capitolino. La regione aveva già chiesto negli scorsi giorni la massima operatività fino a fine marzo ma da oggi scattano le unità di crisi.
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