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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2013 alle ore 14:02.

È l'ora delle manette per la banda dei Rolex. Quella spuntata anche nell'inchiesta P4, a Napoli, per i rapporti intrattenuti con l'ex deputato Alfonso Papa. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno arrestato, questa mattina, quattro persone e un'altra è stata spedita al confino, lontano dal capoluogo; sono tutte accusate di associazione per delinquere e ricettazione.
Il personaggio di maggiore spessore della banda si chiama Gennaro Giuliano. È un volto noto alle forze dell'ordine, in città. Nel 2011 venne fotografato insieme al parlamentare Papa (che per l'indagine sulla P4 ha scontato tre mesi di custodia cautelare nel carcere di Poggioreale) mentre contrattavano il prezzo di un prezioso orologio (vedi foto).
I finanzieri erano sulle tracce del politico accusato, insieme a Luigi Bisignani e a due esponenti delle forze dell'ordine, di aver messo su un apparato politico-investigativo-lobbystico in grado di influenzare i centri di potere istituzionali. Contestazioni, queste ultime, che non hanno retto davanti a Riesame e Cassazione. La banda dei Rolex avrebbe fornito a Papa monili di particolare pregio assai sospetti (scrisse il gip nell'ordinanza sulla P4: "Un orologio Rolex in genere non circola in modo 'nudo', cioè senza garanzie e certificazioni di provenienza") che l'uomo politico avrebbe poi tenuto per sé o regalato. Spiegò agli inquirenti Luigi Bisignani, anche lui destinatario di due orologi, che "lo stesso Papa mi ha più volte detto che a Napoli c'è un buon mercato di orologi ed ottimi prezzi...". O almeno c'era.
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