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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2013 alle ore 22:12.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2013 alle ore 07:56.

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L'argomento più forte in quella che ufficialmente è la sua ultima partita in Europa. In cui cerca di convincere il nord Europa che ci vuole «un margine di flessibilità» nel valutare il peso degli investimenti sul deficit pur «nell' ambito della disciplina di bilancio». L'Italia, ha spiegato il premier uscente Mario Monti nella lettera che oggi ha consegnato agli altri capi di Stato e di governo Ue e al presidente Herman Van Rompuy in occasione del Consiglio europeo (che si chiude venerdì), «dovrebbe oggi poter utilizzare ogni possibile ulteriore margine previsto dal patto di stabilità» per attuare immediatamente un piano di sostegno alla creazione di posti di lavoro.

Al Consiglio Monti ha chiesto di «portare avanti la discussione relativa ai cosiddetti "accordi contrattuali" e ai mezzi per incoraggiare e ricompensare gli Stati membri che si impegnano ad attuare riforme difficili». Monti ha quindi «sottolineato ai paesi nordici» che «margini di flessibilità» servono per ricompensare i paesi virtuosi. Ma tali margini - ha detto Monti - «non significano spazi sconfinati e creativi». A maggior ragione chi ha già operato correzioni, come l'Italia, deve avere «margini maggiori di flessibilità».

Moavero: deviare dal pareggio di bilancio per investimenti produttivi
Il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi ha dichiarato in conferenza stampa che l'Italia ha ottenuto che nelle «conclusioni di questo Consiglio europeo» sia prevista la possibilità di «deviare dal pareggio di bilancio per fare investimenti produttivi». Moavero ha preciso che questo deve avvenire in un modo concordato preventivamente con la Commissione europea e l'Eurogruppo. Secondo Monti, poi, il presidente della Commissione Ue Barroso «ha riconosciuto che non ci sono contraddizioni» con le richieste di maggior flessibilità dell'Italia.

Pressing di Parigi su Berlino: accelerare su patto per la crescita
Alla tradizionale riluttanza della Germania ha risposto con vigore la Francia. Accelerare la messa in opera del patto per la crescita creando il più rapidamente possibile le condizioni per investire 120 miliardi di euro: questa, secondo il presidente Francois Hollande, una delle tre strade da seguire per rendere la disciplina di bilancio "compatibile" con prospettive di crescita. Il presidente francese ha anche sottolineato la necessità di intervenire con tutti gli strumenti a disposizione per combattere la disoccupazione e per realizzare una vera ed efficace politica industriale europea.

Merkel su Monti: troppo poco tempo per vedere benefici delle riforme
«Non abbiamo parlato di scorporare gli investimenti dal deficit come chiede Monti, ma nel caso lo appoggerei, anche se a noi non serve», ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy nella conferenza stampa al termine del vertice Ue. Mentre la cancelliera Angela Merkel ha commentato: «Il periodo di governo di Monti è stato molto breve» e «l'Italia ha intrapreso la strada delle rifome», ma il premier proprio per la breve durata del suo mandato «non ha avuto la possibilità di vedere i benefici di queste riforme».

Monti, in ogni caso, ha ricordato che l'Italia «ha rigorosamente rispettato tutti gli impegni presi» e per questo dovrebbe ora poter sfruttare i margine di manovra disponibili per creare «posti di lavori stabili e di migliore qualità alleggerendo il cuneo fiscale sui nuovi contratti a tempo indeterminato, favorendo l'apprendistato dei giovani e rafforzando i servizi per l'infanzia». «Forme di flessibilità controllata - sottolinea Monti - consentirebbero di accompagnare un programma credibile di risanamento dei conti pubblici con azioni a sostegno dell'economia».

«L'esperienza italiana mostra che la pressione dei mercati e gli imperativi di finanza pubblica rappresentano una spinta necessaria per avviare riforme a lungo rinviate, ma che è necessaria una strategia più articolata per garantire il successo di un processo di aggiustamento economico che si dipana lungo un arco temporale prolungato». Per questo, scrive Monti «credo che il Consiglio europeo di oggi non debba limitarsi a discutere le priorità politiche per il 2013, ma anche indicare come effettivamente si possano metter in atto misure concrete, coerenti con tali priorità».

I 27, scrive poi Monti, devono «focalizzare la discussione su una nuova nozione di consolidamento orientato alla crescita, esplorando modalità atte ad ampliare i margini di manovra nelle politiche di bilancio, preservando nel contempo la credibilità del percorso di risanamento delle finanze pubbliche». Servono, aggiunge «strumenti più efficaci per affrontare i costi sociali della crisi».

In Italia, inoltre, «il sostegno dell'opinione pubblica per le riforme e - cosa ancor più preoccupante - nei confronti della stessa Unione europea, sta subendo un drammatico declino: una tendenza che è visibile anche in molti altri Paesi dell'Unione», spiega Monti nella lettera.

«Non credo che l'Italia avrà presto bisogno di un piano di salvataggio». Così l'ex presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker al suo arrivo al vertice Ue. Mentre il presidente francese Hollande sottolinea che «troppa rigidità significa troppa disoccupazione: ora la crescita è la priorità, al di là degli impegni di bilancio che comunque devono essere confermati.

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