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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2013 alle ore 08:03.

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Il Papa gesuita. Il gesuita francescano. Il vescovo dell'America Latina che subentra al teologo europeo. Per Padre Antonio Spadaro - direttore della rivista Civiltà Cattolica, studioso ed esperto della comunicazione digitale, autore del blog CyberTeologia - la chiave di lettura del nuovo Pontificato è suggerita innanzitutto dall'emozione personale.
«L'elezione di Papa Francesco è per un gesuita un'emozione fortissima: è, infatti, la prima volta nella storia che viene eletto un Papa che proviene dal nostro ordine. Ed è da molto tempo che un Papa non veniva espresso da un ordine religioso. La mia emozione deriva dal fatto che noi gesuiti siamo stati fondati da Ignazio di Loyola proprio per essere al servizio del Papa, perché il Pontefice nella sua visione universale – l'"Ecclesia universa" - potesse sempre contare sulla Compagnia ovunque ce ne fosse bisogno. Da una parte, il Papa gesuita mi stupisce e mi emoziona perché non eravamo preparati. Dall'altra, mi conforta perché incarna quell'universalità che è propria della nostra vocazione. Vedremo quale segno imprimerà al suo pontificato».
Lo stile del nuovo Pontefice: nel suo primo messaggio ha detto di essere stato chiamato "dall'altro mondo" e , allo stesso tempo, ha insistito che il Papa è vescovo di Roma, quasi a enfatizzare la dimensione "local".
È davvero interessante notare che si è presentato come vescovo di Roma: la Chiesa è realmente "glocal", universale nello sguardo e costituita da comunità crisitiane che hanno una radice locale. Per questo il nuovo Papa richiama esplicitamente il fatto di essere vescovo della diocesi di Roma.
Lo stile del Papa: il nome. Perché Francesco?
Francesco è un nome molto bello, utilizzato oggi per la prima volta nella storia del Papato. I motivi di questa scelta sono evidenti dalla biografia di Jorge Mario Bergoglio, dalla sua visione pastorale e dalla stessa spiritualità dei gesuiti. Bergoglio ha vissuto da arcivescovo di Buenos Aires con uno stile molto povero, caratterizzato da una grande sobrietà e dal contatto diretto con le persone e con la loro vita. Accanto a questo, sul modello del Santo di Assisi, ha sempre comunicato un'attenzione verso i poveri. C'è poi un terzo aspetto, molto importante: nella conversione di Ignazio di Loyola è, infatti, presente con grande intensità il Poverello quando si pone la domanda: "E se facessi anch'io come Francesco?". Questa scelta radicale per Dio è quello che ha caratterizzato il fondatore dei gesuiti nella sua prima conversione e io penso che il pontificato di Papa Francesco sarà segnato in modo indelebile dal primato assoluto di Dio.
Lo stile del Papa: da Ratzinger a Bergoglio.
Benedetto XVI e Francesco I sono due figure di altissima spiritualità, il loro rapporto con la vita è completamente ancorato in Dio ed entrambi, nella loro visione dell'esperienza di fede, hanno sempre puntato all'essenziale, con un tratto austero e semplice. Lo stile particolare di Francesco I emerge già dal suo primo saluto: non ha fatto ricorso a formule, ma ha esordito con un sorprendente "Buona sera". Un'immediatezza che non è distante da quella che ha dimostrato Benedetto con il suo tratto timido e gentile.
Lo stile del nuovo Papa: i gesti.
Mi hanno colpito due particolari di grande significato: l'inchino e la preghiera discreta. Quando ha chiesto alla folla riunita in piazza San Pietro di pregare per lui, Francesco I si è inchinato con autentica umiltà e tutti i fedeli hanno accompagnato spontaneamente questo gesto. Poi, ha annunciato che oggi si raccoglierà in preghiera per la Madonna, probabilmente in un'importante Chiesa romana, ma in un contesto privato.
Dallo stile al rapporto della Chiesa con il mondo: ci sarà un cambio di registro nell'impostazione teologica?
Non vedo una contrapposizione tra Benedetto XVI e Francesco I, da questo punto di vista. Sono due Papi certamente diversi, ma non lontanissimi, come dicevo, nella sobrietà e nell'essenzialità. Papa Francesco viene dall'America Latina, che è davvero un "altro mondo" per vita, riflessioni, stile, visione della realtà: e tutto questo avrà un significato che scopriremo. Ricordiamo che la sua formazione è avvenuta in America Latina ma ha ultimato la sua tesi dottorale in Germania.
Contrastare con le ragioni della fede la deriva antropologica ed etica dell'Europa è stata la grande sfida, anche culturale, di Papa Ratzinger. Il nuovo Papa affronterà la crisi dell'Occidente in modo diverso?
Certamente l'America Latina dalla quale proviene Bergoglio ha una radice europea, ma non è l'Europa. E' una società in grande sviluppo, molto vitale, ha generazioni giovani estremamente reattive, con tanta voglia di impegnarsi, con la capacità di reazione e con uno sguardo intenso sull'esistenza. Questo background Papa Francesco lo porterà con sé: vedremo come lo interpreterà nel suo Pontificato.

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