Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 06:41.

My24


LONDRA
Fronte comune sulla Siria: Francia e Gran Bretagna vogliono armare i ribelli che combattono contro il regime del presidente Assad. I due alleati hanno dichiarato che avrebbero fatto di tutto al summit del l'Unione europea a Bruxelles ieri per convincere gli altri leader europei a revocare il divieto di vendere armi all'opposizione siriana. La Germania, finora decisamente contraria, ieri ha aperto al dialogo, facendo balenare la possibilità di una svolta che potrebbe cambiare l'equilibrio di forze e dare una svolta decisiva al conflitto.
«Siamo pronti a sostenere i ribelli - ha detto ieri il presidente francese François Hollande, esprimendo la speranza che la Ue trovi l'intesa e possa eliminare il divieto di vendere armi ai ribelli - non possiamo permettere il massacro di un popolo da parte di un regime che attualmente rifiuta una transizione politica».
Il ministro degli Esteri francese si è spinto oltre, dichiarando che Parigi e Londra potrebbero agire unilateralmente e decidere di armare i ribelli anche senza il via libera della Ue: «I nostri punti di vista sono identici, come ai tempi dell'intervento in Libia» ha detto Laurent Fabius. Secondo fonti francesi Parigi sarebbe pronta a fornire missili terra-aria all'opposizione.
Il premier britannico David Cameron e il ministro degli Esteri William Hague nei giorni scorsi hanno dichiarato di essere «pronti a fare le cose a modo nostro» in assenza di un accordo a Bruxelles. La Gran Bretagna ha già detto anche che porrà il veto a un rinnovo dell'embargo Ue sulla vendita di armi, che scade il primo giugno.
La Germania ieri si è detta disposta a discutere di una possibile revoca dell'embargo. Le sanzioni europee contro Damasco sono state modificate solo due settimane fa per consentire la furnitura di "equipaggiamenti non letali" e l'addestramento dei ribelli. Ma «se partner importanti nell'Unione europea ora vedono una situazione diversa, che secondo loro rende necessari altri cambiamenti all'embargo, naturalmente siamo pronti a discuterne immediatamente a livello Ue» ha scritto ieri il ministro degli Esteri Guido Westerwelle.
La Germania, e altri Paesi Ue, hanno espresso più volte il timore che fornire armi ai ribelli possa aggravare la situazione e portare a un'escalation del conflitto, con la possibilità che le armi possano finire nelle mani di estremisti islamici. L'obiettivo del Governo francese, ha però sottolineato Hollande, non è scatenare una «guerra totale» ma convincere Assad a negoziare. «Le armi stanno già arrivando in Siria, ma vanno al regime di Bashar, soprattutto da parte dei russi» ha detto il presidente francese.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che mercoledì aveva avuto un teso incontro con Hague a Londra, ieri ha ribadito che la «tragedia» del conflitto in Siria «non può essere risolta armando l'opposizione» e ha avvertito che si tratterebbe di una «palese violazione» delle leggi internazionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi